PIANETAMILAN news milan interviste Capello: “Milan, mi aspetto che Allegri sistemi le cose contro le ‘piccole’. A volte, le coppe …”
INTERVISTE

Capello: “Milan, mi aspetto che Allegri sistemi le cose contro le ‘piccole’. A volte, le coppe …”

Daniele Triolo Redattore 
Fabio Capello, ex allenatore dei rossoneri ma non soltanto in Serie A, ha parlato, in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' di oggi, della lotta Scudetto tra Inter, Milan, Napoli, Roma e Juventus: ecco le sue dichiarazioni

Fabio Capello ha parlato, in un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, della lotta Scudetto tra Inter (36 punti), Milan (35), Napoli (34), Roma (33) e Juventus (32). Ecco, dunque, le dichiarazioni di 'Don Fabio', ex tecnico rossonero.

Il Milan è l'unica squadra di vertice senza le coppe europee: quanto inciderà nella corsa allo Scudetto? «Molto. Perché Massimiliano Allegri avrà sempre la settimana libera per settare i suoi uomini su un unico obiettivo, essendo uscito pure dalla Coppa Italia. Nella prima parte della stagione, il Milan ha avuto qualche calo contro le piccole dal punto di vista dell’attenzione. Ma mi aspetto che Max, sfruttando il calendario più “leggero” rispetto alle rivali, sistemi le cose. E questo lo puoi fare se hai tanto tempo per preparare non solo tatticamente, ma prima di tutto psicologicamente ogni partita. C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare. Le coppe, oltre alle energie fisiche e soprattutto mentali, a volte ti tolgono entusiasmo. Un brutto risultato o l’eliminazione, per esempio, possono generare scorie negative anche sul percorso in campionato, perché rendono tutto l’ambiente più pesante».

Tre vittorie consecutive: la Juventus di Luciano Spalletti è tornata in corsa per lo Scudetto? «Assolutamente. Intanto, Luciano Spalletti ha riportato la Signora a ridosso della zona Champions grazie a una serie di buoni risultati, che non erano così scontati quando il tecnico ha preso in mano il gruppo a fine ottobre. Credo poi che il cammino sia talmente lungo da qua a maggio che la Juventus possa davvero giocarsi le sue carte pure per il titolo. In fondo, è a una manciata di punti dalle prime e all’inizio di gennaio ha un calendario molto favorevole per rosicchiare qualcosa a chi sta davanti. Più in generale, cosa mi fa pensare positivo? I bianconeri hanno degli esterni di alto livello, sia tecnicamente che in fatto di gamba, e in Italia le difese fanno fatica a contrastare questa tipologia di calciatori. La differenza la Juve la sta facendo con la crescita di Francisco Conceiçao e soprattutto Kenan Yıldız».

Il miglior attacco, con 35 gol segnati, è nettamente quello dell'Inter: basta per considerare Cristian Chivu il favorito per il titolo? «In Serie A hanno sempre avuto un’incidenza maggiore i pochi gol subiti rispetto ai tanti realizzati. L’Inter ha più qualità di tutti a centrocampo e in attacco ha un pacchetto di quattro punte che sta funzionando alla grande. Se vai a vedere la differenza reti, Cristian Chivu non ha problemi: 35 reti segnati e appena 14 presi. Dove possono nascere i guai? Nella distribuzione. Perché se è vero che la sua Inter spesso esonda con successi netti e molto larghi nel punteggio, è altrettanto vero che ogni tanto si addormenta e si butta via. In questo senso, c’è un particolare nella vittoria di Bergamo contro l’Atalanta che mi è piaciuto: Chivu nel finale ha tolto Lautaro Martínez per inserire un centrocampista come Andy Diouf. Una scelta forse figlia di qualche leggerezza del passato. Anche il tecnico nerazzurro avrà capito che per fare punti in certi momenti occorre essere pragmatici».


Lautaro Martínez (Inter), Christian Pulisic (Milan), Rasmus Højlund (Napoli), Matías Soulé (Roma) e Kenan Yıldız (Juventus): chi farà i gol più pesanti? «Lautaro è abbonato ai gol pesanti, quindi sarebbe facile rispondere con il capitano dell’Inter. Però mi sta colpendo molto pure Højlund, che attraversa un periodo di forma sensazionale e può far star tranquillo Antonio Conte sul ritorno di Lukaku. Un po’ più indietro vedo gli attaccanti di Milan, Juventus e Roma. I rossoneri sono troppo Pulisic dipendenti, specialmente se non c’è Rafael Leão. Ma l’americano non può togliere sempre le castagne dal fuoco ai compagni. Yıldız è un grande talento, sta trovando un’eccezionale continuità sia a livello di reti che di assist, ma non va dimenticato che è ancora molto giovane. Infine, Soulé ha 11-12 gol nei piedi, ma non è ancora stato determinante nei big match».

Tra Christopher Nkunku (Milan), Romelu Lukaku (Napoli), Paulo Dybala (Roma) e la coppia Jonathan David/Loïs Openda (Juventus), chi svolterà nel 2026? «Al lotto aggiungerei pure Evan Ferguson della Roma, che sta finalmente dando segnali importanti. Se parliamo di qualità, comunque, è Dybala l’uomo che può dare la spinta decisiva alla propria squadra: se sta bene resta uno dei top in Italia. Mi è poi piaciuta molto la mossa di Allegri con Nkunku sul rigore di Milan-Verona. Vedremo se il francese rimarrà e se sarà in grado di dare continuità, ma intanto domenica ha dimostrato di avere personalità nel presentarsi sul dischetto a San Siro in un momento di difficoltà. E poi, se Max si è fidato così tanto di lui da indicarlo come tiratore, è perché ne intravede qualità fuori dalla norma e sente il bisogno di recuperarlo. Spalletti ha ottenuto risposte tiepidamente positive da Openda e David, ma i due attaccanti della Juve mi sembrano ancora un po’ troppo timidi".

«Ecco perché io sono convinto che per Luciano sia cruciale soprattutto il ritorno di Dušan Vlahović dall’infortunio. Lukaku merita un capitolo a parte, perché ha saltato metà stagione e avrà naturalmente bisogno di tempo per riprendere la forma migliore. Conte è stato il suo mentore sia dai tempi dell’Inter e sicuramente il belga è un’aggiunta importante all’attacco del Napoli. Però il movimento che sta garantendo Højlund in questo momento alla squadra non lo si può richiedere a Romelu. Lukaku è una montagna dove nevica e scende sempre l’acqua, una garanzia se giochi in un certo modo e sarà sicuramente utile ai campioni d’Italia, sempre che Antonio sappia gestire bene l’alternanza appunto con Højlund. La squadra che davanti non deve aspettare nessuno è l’Inter: Lautaro e Thuram sono dei top, ma Ange-Yoan Bonny e Francesco Pio Esposito si stanno rivelando delle ottime alternative».