Il focus principale della critica dell'ex arbitro si concentra su un episodio chiave del primo tempo: "Stiamo parlando della gomitata di Beukema su Gabbia a pallone lontano nell’area del Milan a fine primo tempo, a mio avviso da rosso." Calvarese non ha dubbi sulla gravità del gesto del difensore del Bologna, definendolo un'azione da espulsione diretta.
Il paragone con un episodio recente non fa che acuire il giudizio negativo: "Dopo Juve-Lazio (Douglas Luiz-Patric non sanzionato), l’Aia ha sostenuto la punibilità del gesto violento a prescindere dall’intensità: ebbene, quello del difensore rossoblù è molto più violento, chiaro e “intenso” di quello di Kalulu su Castellanos in Lazio-Juventus, sanzionato con l’espulsione." La disparità di giudizio tra episodi simili, secondo Calvarese, è evidente e inaccettabile.
La responsabilità maggiore, a suo dire, ricade sul VAR: "Mariani non poteva vedere in campo, ma il VAR sarebbe dovuto intervenire." L'ex arbitro sottolinea come la tecnologia, introdotta proprio per correggere errori evidenti come quello ravvisato, sia rimasta silente, privando il Milan di un potenziale vantaggio numerico per buona parte della ripresa.
Le parole di Calvarese risuonano come un duro atto d'accusa nei confronti della classe arbitrale e del sistema VAR, sollevando interrogativi sulla coerenza delle decisioni e sull'efficacia dello strumento tecnologico in partite cruciali come una finale di Coppa Italia. La vittoria storica del Bologna rischia così di essere parzialmente offuscata dalle polemiche arbitrali, alimentate da un'analisi impietosa di un ex fischietto di Serie A.
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