Massimo Ambrosini, con la sua storia di sacrifici e trionfi culminata sul tetto d'Europa con il Milan, si fa portavoce dei valori di perseveranza e dedizione per le nuove generazioni. L'ex capitano rossonero, ora ambassador del brand Under Armour, incarna perfettamente lo spirito di "Like a Pro", il progetto di One of Us dedicato a chi sogna il professionismo partendo dalle fondamenta. In questa veste, Ambrosini offre, alla Gazzetta, una panoramica a 360 gradi sul calcio attuale: dai giovani e le nuove tecnologie, fino alle dinamiche di Milan e Inter, passando per l'analisi di allenatori, progetti e la sempre avvincente corsa Champions. Ecco, di seguito le sue parole sulla situazione direttore sportivo in casa Milan.


INTERVISTE
Ambrosini dubbioso: “Non capisco tanto la direzione in cui la società …”
I dubbi di Ambrosini: "Non ho la minima idea di che strada prenderà il Milan"
—"Non ho la minima idea di che strada prenderà il Milan. Non capisco tanto la direzione in cui la società voglia andare".
A 18 anni fu acquistato dal Milan: oggi sembra più difficile per un giovane emergere: "Non so se sia più difficile emergere. Il mio era un calcio diverso, c’erano meno partite, quindi meno necessità di avere rose allargate. Il mio caso è stato molto strano: negli anni ’90 i giovani lanciati dalle grandi squadre non erano tantissimi. Ma se sei forte vai, la strada la trovi. Le società devono creare le condizioni per poter far sbagliare un ragazzo, senza mettergli troppa pressione addosso. Prendendomi come esempio, l’anno che ho fatto a Vicenza in prestito è stato determinante per rimanere più di quindici anni al Milan. I ragazzi di oggi, a differenza dei miei tempi, sono più insicuri, devono crearsi delle certezze. E il percorso non è uguale per tutti, ma passa sicuramente attraverso gli errori e il gioco". LEGGI ANCHE: Milan, Gimenez lancia segnali. E le sue parole sono chiarissime>>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA