Milan-Lazio, Ielpo: "In Primavera, quella volta ..."
—Chi meglio di lui, dunque, poteva raccontarci l'imminente Milan-Lazio di sabato a 'San Siro'? "In verità io un Milan-Lazio non l'ho mai giocato - ha confessato Ielpo ai nostri microfoni -. Con il Milan solitamente ero in panchina, quando ero alla Lazio militavamo nella cadetteria. Ma posso raccontarti un aneddoto. Nei tempi in cui ero nella Primavera biancoceleste, in un Torneo di Viareggio, mi ricordo una partita in cui perdemmo malissimo contro il Milan. I rossoneri, in difesa, avevano un giovane Alessandro Costacurta". 28 febbraio 1984, Lazio-Milan 1-4. Il Milan Primavera era allenato da un certo Fabio Capello, che Ielpo avrebbe avuto poi come suo allenatore in rossonero. Tempi che passano, cambiano.
Che differenze vede, quindi, tra il calcio di allora, il suo degli anni Ottanta e Novanta, e quello attuale? "Ora c'è un distacco enorme tra squadre, calciatori e la realtà dove si esprimono. I giocatori ora sono delle super star, per esigenze di vita vivono in un mondo tutto loro. Noi, ai nostri tempi, facevamo una vita normale. C'è una completa differenza nel rapporto tra i giocatori e la città in cui giocano: non la vivono come facevamo noi. Poi, l'atletismo. Io dico sempre che ho fatto mezza carriera da atleta finto e mezza da atleta vero. Quando ho terminato io la carriera, il processo evolutivo si stava concludendo. Oggi ci si allena da fenomeni: basta guardare Cristiano Ronaldo, diventato numero uno al mondo per come si è allenato. La competizione nel settore è sconvolgente".
"Al Milan mancano due elementi. Le punte? Problema di assortimento"
—Torniamo al presente, come vede la stagione fin qui fatta dal Milan? "La vedo benissimo. Dopo lo scorso campionato, avevamo tanti dubbi e nessuna certezza. Risultati brutti, due allenatori cambiati, non c'era un direttore sportivo. Ora c'è un organigramma tecnico ottimo. Igli Tare lavora in maniera egregia. Con Allegri in panchina siamo a posto. La squadra? Ha un po' di doppioni in alcuni ruoli, ma mancano un esterno sinistro e un centravanti. In altre zone del campo calciatori come Mike Maignan, Adrien Rabiot, Luka Modrić, Rafael Leão e Christian Pulisic sono fenomeni. In alcune zone, invece, manca qualcosa. Sulla sinistra Allegri ha risolto tutto 'tutelando' con il sistema 3-5-2 e la maggior presenza di uomini nella zona. Davanti vedo un problema di assortimento: sono quasi tutti più esterni che punte da 3-5-2".
"Un centravanti è bravo se ha un'arma per fregare l'avversario. Qual è quella di Giménez?"
—E Santiago Giménez? Il giudizio di Ielpo è tranchant. "Fa fatica. Ma lo vedo in assoluto come un giocatore che fa fatica a giocare in Serie A. Non lo vedo come un giocatore che possa esplodere se ritrova il gol, come dicono tutti. Io dico una cosa: un centravanti è bravo se ha un’arma per fregare l’avversario. Che sia velocità, rapidità, elevazione, dribbling, potenza fisica, scaltrezza e cattiveria. Qual è quella di Giménez? Le ha un po' di tutte, ma non eccelle in nessuna. Nessuna prerogativa che lo caratterizzi". Per lo Scudetto, dunque, potrebbe servire altro ... "C'è una finestra di mercato, gli esperti di cui abbiamo parlato prima sanno che c'è qualcosa da fare. Vedremo. Se sarà fatta, perché non puntare in alto".
"La Lazio ha qualità: è da prendere con le molle"
—Sulla Lazio di Sarri, poi, Ielpo ha voluto sottolineare questi aspetti: "Sarri, tecnico a mio parere molto bravo, è uno di quegli allenatori che quando arriva ti cambia completamente l’impostazione della squadra. Non è come Allegri, che viene incontro alle caratteristiche dei giocatori, lui fa il contrario. Punta ad adattare i giocatori al suo gioco. All’inizio ha fatto fatica, tra mercato bloccato, polemiche in un ambiente come la Lazio con il Presidente Claudio Lotito da sempre mal digerito. Ma la sua Lazio alla fine gioca bene, ha qualità. È una squadra che il Milan dovrà prendere con le molle".
Milan e Lazio, due match in pochi giorni. Il pronostico di Ielpo
—Come si immagina Milan-Lazio di sabato e di giovedì prossimo in Coppa Italia? "Se la Lazio gioca con la difesa alta, vince facile il Milan - il commento di Ielpo -. Se, invece, starà un po' più bassa, aggredendo, sì, ma senza scoprirsi troppo, il Milan potrebbe avere qualche difficoltà in più a fare gol e in quel caso si farebbe molto più equilibrata". Le squadre, poi, si ritroveranno giovedì prossimo in Coppa Italia, in gara secca, ma allo stadio 'Olimpico'. "In genere la Coppa Italia è un po' un torneo a parte, viene sempre un po' 'snobbata' da tutti. Ora, però, hanno diminuito il numero di partite. Inoltre, per Milan e Lazio, che non hanno impegni europei, potrebbe diventare un obiettivo concreto. A quel punto, sarà 'partita vera' come tutte".
"Maignan, fenomeno: fisicamente, nell'interpretazione della partita, nel carisma"
—Da ex portiere di ottimo livello in Serie A, ci parla di Mike Maignan? "Un portiere completamente diverso dai portieri italiani. La nostra scuola punta molto sulla tecnica. Maignan ha una tecnica tutta sua nello stare in porta. Ma è un fenomeno: fisicamente, nell'interpretazione della partita e come carisma. Ogni tanto fa venire qualche brivido, a noi puristi della tecnica, per come mette le mani sul pallone, ma come portiere non si discute". Perché, secondo lei, ha vissuto una brutta stagione l'anno passato? "Ha avuto un momento di flessione rispetto ai suoi massimi livelli, ma è fisiologico in tutti gli atleti. Anche gli stimoli saranno venuti meno cammin facendo l’anno passato … Ma lui ha qualcosa in più degli altri dal punto di vista mentale e fisico e infatti quest'anno si è ripreso alla grande".
Se Mike va via? I suggerimenti di Ielpo
—Meriterebbe il rinnovo? Nel caso in cui il Milan si separasse da lui, chi vedrebbe bene come erede? "Il Milan deve fare i conti con i bilanci. La concorrenza con i top club dall'estero è insostenibile. Noi, però, ci affezioniamo ai giocatori: perché cambiare Maignan? Teniamocelo, è forte e va bene. Gli vogliamo anche bene come persona! Se andasse via, non andrei su uno troppo giovane o con poca esperienza di alto livello. Forse prenderei uno come Alex Meret, che mi piace molto. Ha un piccolo difetto nella personalità, ma è bravo. Elia Caprile anche lo è, ma si sta affermando adesso: per una squadra che punta a voler fare bene in Champions League l'anno venturo, forse, è ancora un punto interrogativo".
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