Sul Sassuolo che vedremo domani, più verticale o capace di sfruttare ciò che accadrà in partita: “Abbiamo provato a capire cosa può succedere. Perché all’interno della gara ci saranno tante situazioni diverse e la nostra bravura è riconoscere e capire quello che serve. Perché gli avversari con le qualità che hanno non hanno bisogno di vantaggi. C’è bisogno di drizzare le antenne”.
Su come stanno Andrea Pinamonti e Cristian Volpato: “Chi stava bene sta bene, recuperiamo Aster Vranckx. Un virus durante la settimana ci ha un po’ destabilizzato ma per ora non ci sono conseguenze gravi. Mi auguro che non ce ne siamo per la partita di domani. Per quanto riguarda Cristian deve fare le cose che sa fare, deve mettersi a disposizione dei compagni quando serve, saper utilizzare le caratteristiche dei compagni, in una gara con tante cose da poter sfruttare”.
"Loro in mezzo al campo hanno esperienza, fisicità, qualità, dinamismo"
—Sulla trappola che il Sassuolo può tendere al Milan: “Non credo che saremo una trappola per loro perché hanno già pagato dazio e saranno pronti a fare partita vera. Il fulcro della squadra è sempre quello che ti trascina, loro in mezzo al campo hanno tante caratteristiche: hanno esperienza, fisicità, qualità, dinamismo. Hanno giocatori bravi contornati da giocatori bravi, riescono a muoversi indipendentemente dal modulo. Sappiamo che affronteremo una squadra che alla fine del campionato si ritroverà in alto. Le gare sono tutte difficili, questa lo sappiamo, i giocatori sono forti, sarà un ambiente e una partita di cartello e noi dovremo farci trovare pronti. Pronti a fare la partita e tenersi dentro e aggrappati a quello che succede”.
Su quanto gli brucia non essere in panchina domani: “Mi dispiace, mi sarebbe piaciuto stare vicino ai ragazzi e non ho questa opportunità perché sbagliando non potrò esserci. Ma mi fido dei ragazzi e mi fido di Raffaele Longo. Mi dispiace, è successo, guardiamo avanti”.
Su Massimiliano Allegri e se lui si ritiene più un giochista o un tecnico 'di attesa': “Il mister lo conosco e lo stimo tantissimo, personalmente e professionalmente. Nella mia filosofia penso sempre a mettere il giocatore al centro perché è lui il protagonista assoluto. Mi piace provare a proporre gioco. Poi bisogna confrontarsi con gli avversari e la bravura è quella di riuscire a riconoscere i momenti, le cose più utili, cavalcando la propria idea, senza metterla davanti al potenziale dei propri giocatori”.
Sul calcio in cui c'è sempre atmosfera di grande tensione mentre, in altri sport, ci sono tanti sorrisi: “È uno spunto interessante. perché quando si è immersi all’interno di qualcosa poi la negatività tira fuori le cose peggiore di noi. La serenità è determinante che non deve diventare superficialità. La bravura è essere migliore degli altri, quando competi l’obiettivo è quello”.
Sul Milan che, nei primi 30' di gioco, è quella che ha più intensità e sul Sassuolo che, invece, subisce più gol: “Devo ancora riuscire a capire da cosa dipende lo ‘stai concentrato’, il commettere l’errore ti fa dire che i ragazzi lo sono di meno, troveremo sempre in quantità industriali i dati, grazie per avermelo ricordato perché lo devo rispolverare con i ragazzi. Bisogna essere bravi a sciogliere la tensione della gara, la troppa concentrazione a volte ti fa irrigidire. Speriamo di partire in maniera diversa come abbiamo fatto in altre gare”.
"A 'San Siro' spensierati? Quando giochi le partite hai da perdere: sul campo serve coraggio"
—Sulla difesa sistemata con Sebastian Walukiewicz e Fali Candé, dove ha fatto di necessità virtù: “Un mix, perché abbiamo fatto conto con determinate mancanze, lo sappiamo e cercheremo di andare a provvedere a questa situazione, poi ho alcuni ragazzi a disposizione che hanno certe caratteristiche, il fatto è mostrare solidità o mostrarne meno, non è questione di avere difensori bravi o meno bravi, riguarda la squadra più che il singolo, fermo restando che migliorando la prestazione dei singoli aumenta quella della squadra”.
Sull'andare a 'San Siro' da spensierati e se è più un vantaggio o uno svantaggio: “Lo sapremo dopo, quello che hai fatto non ti dà vantaggi. Quello che abbiamo non ci aiuta a raggiungere alcun tipo di obiettivo. Il fatto di dire che non si ha nulla da perdere in queste gare a me non piace. Quando giochi le partite hai da perdere le partite e perderle per tue mancanze non mi piace. Poi ci sta il campo e bisogna mettere in campo le nostre caratteristiche, serve coraggio”.
Sui movimenti di Strahinja Pavlović nel Milan di Allegri: “È una delle cose che conosciamo, perché parte col 3-5-2 perché sulla sinistra è uno spazio che vanno a occupare con le corse, sulla destra creano superiorità e delle volte a sinistra anche Pavlović si spinge in avanti e sono bravi a riconoscere questi spazi. Come puoi limitarli? Innanzitutto provando a tirare fuori una grandissima prestazione collettiva, riconoscendo quello che può succedere rimanendo nelle gare. Metteremo in campo grande coraggio, personalità e voglia di provare a ottenere un risultato positivo nonostante l’ambiente che troveremo”.
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Sul duello tra Luka Modrić e Nemanja Matić: “Sono due campioni, lo dimostra la carriera che hanno fatto. Il loro potenziale tanti anni fa sono stati in grado di esprimerlo. Noi abbiamo Nemanja, è una persona di grandi valori che ci è molto utile per quello che vogliamo fare. Proveremo a limitare le caratteristiche del loro giocatore fortissimo, ma ce ne sono anche altri. Se provi a inseguirli ti fanno andare in giro per il campo, se non lo fai ti fanno andare in giro per il campo comunque”.
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