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Cassano: “Sono tifoso dell’Inter, ma quando lo vinto lo Scudetto tifavo Milan. Il calcio è un lavoro”

Francesco De Benedittis
Antonio Cassano difende Luciano Spalletti dopo l'arrivo alla Juventus nonostante il tatuaggio del Napoli, poi cita il suo passaggio al Milan nonostante la fede interista

In merito al tatuaggio di Luciano Spalletti dedicato al Napoli e al suo recente approdo alla Juventus, Antonio Cassano, intervenuto a 'Viva EL Football', si è espresso sulla questione. L'ex calciatore pugliese ha fatto riferimento alla sua fede interista, ma ha comunque sottolineato che il calcio è un lavoro è che la fede calcistica passa in secondo piano. Come ricordato da lui stesso, quando ha vinto lo Scudetto nel 2011 ( l'unico in carriera in Serie A), nonostante la sua fede 'opposta' ha tifato il Milan. Ecco le sue parole.

Cassano difende Spalletti: "Uno può essere tifoso fino ad un certo punto, poi però c'è un lavoro"

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"Il tatuaggio del Napoli e il suo passato con gli azzurri? Sono tutte cagate. Al Napoli tifava Napoli, alla Juve tiferà Juve. E quando affronterà gli azzurri cercherà di vincere 3-0. Vorrei fare una domanda a tutte le persone in Italia. Se voi tifate una squadra e vostro figlio avesse la fortuna di essere scelto da un altro club, cosa fareste? Tutti risponderebbero: 'Tiferei contro la mia squadra e a favore di mio figlio'. Che discorsi sono? Ora Spalletti allena la Juve e tiferà Juve, è un lavoro.

Io sono sempre stato tifoso dell'Inter, ho giocato nel Milan e ho sempre fatto gol all'Inter. Cercavo di dargli 3-4 gol, e allora? Ho vinto lo scudetto con il Milan e in quel momento tifavo Milan. Poi sono andato all'Inter e in quel caso oltre ad amare il club ero anche tifoso. Uno può essere tifoso fino ad un certo punto, poi però c'è un lavoro. Spalletti ha il tatuaggio del Napoli e continuerà ad averlo orgogliosamente. Poi se vincerà con la Juventus se ne farà un altro, sull'altro braccio".