Da quel gol in poi, i rossoneri si spengono un po' e faticano a creare altre situazioni. Non subiscono, è vero, ma raramente arrivano al tiro. La partita rimane in controllo per gli uomini di Oddo, ma è questo che voleva il Sondrio, che non ha concesso praticamente nessuno spazio e si è limitato a cercare qualche contropiede. Il primo tempo si chiude con i rossoneri sotto di un gol, un po' casualmente, ma sicuramente non meritatamente.
Secondo tempo: il Milan Futuro non rompe il catenaccio
—La ripresa sembra più una prova di resistenza alla tortura che una partita di calcio. Il gioco è spezzettato continuamente, i ritmi sono blandi. Difficile che si arrivi a 20 minuti di tempo effettivo. Si gioca in realtà in una sola metà campo, quella del Sondrio, con il Milan che spinge, ma le occasioni non arrivano per praticamente metà della ripresa. Ci si aspettava certamente un Milan Futuro più aggressivo e arrembante.
Poi ci prova Oddo con i cambi, ma in realtà cambia davvero poco. I rossoneri sembrano impantanati. Il catenaccio dei padroni di casa funziona e porta il Milan Futuro a non concludere mai veramente in modo pericoloso verso la porta. C'è da dire che a questi ritmi era anche difficile costruire qualcosa.
Una sconfitta amara, che poteva essere evitata, arrivata anche con un po' di sfortuna. Il gol su punizione ha permesso agli avversari di fare la partita che volevano. Tuttavia, troppo poco Milan Futuro: questa è solo la prima vittoria per il Sondrio, sintomo di come si potesse vincere.
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