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La Fiorentina, il Milan e non solo: tanti auguri al ‘Musagete’ Rui Costa

Francesco Aliperta

Nato e cresciuto a Lisbona, Manuel Rui Costa cresce per le strade della Damaia, un barrio della capitale portoghese. Diversamente dai suoi compagni, Manuel è bravo tra i banchi di scuola grazie ad una fine intelligenza che riporterà anche nei suoi piedi. Difatti, fu durante un provino per il Benfica che ebbe il suo primo approccio con il calcio dei grandi. Bastano pochi tocchi di palla affinché gli occhi di una leggenda portoghese cadano su di lui, Eusebio intravede del talento puro in quel piccolo e gracile ragazzino. L'ex attaccante lo porterà sotto la sua ala protettrice per poi allenarlo solo qualche anno dopo. L'Europa scopre il suo cognome durante i Mondiali U20, competizione nella quale Rui Costa prima segna il goal decisivo nella semifinale contro l'Australia e poi il rigore che decreterà il Portogallo campione ai danni del Brasile di Roberto Carlos.

Dopo 3 anni di Benfica, con tanto di campionato e coppa nazionale vinta, il giovane trequartista sbarca in Italia. fu l'allora presidente Vittorio Cecchi Gori a portarlo alla Fiorentina per 11 miliardi di lire nel 1994. Non ci metterà molto ad adattarsi alla tattica italiana, tant'è che con Batistuta formerà un attacco devastante. Tra i due nascerà anche una bellissima amicizia che andrà ben oltre le sublimi giocate in campo. I tifosi viola iniziano ad adorarlo, ponendo anche paragoni con Baggio e Antognoni, e lui ricambia incantando la Serie A con alcuni spunti da far rivedere nelle scuole calcio. Segnerà 50 goal con la maglia della Fiorentina, senza escludere i 45 assist, in 277 presenze e porterà a casa una Supercoppa italiana e 2 Coppe Italia.

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