Adriano Galliani non era solo un dirigente, ma anche un abilissimo comunicatore. Le sue dichiarazionierano spesso attese quanto le formazioni pre-partita. La frase "La cosa successe davvero", riferita alla profezia di Berlusconi di vincere tutto, è un manifesto del suo pragmatismo e della sua capacità di credere fino in fondo.
Come dimenticare i suoi elogi ai giocatori, spesso esagerati ma sempre sinceri: "Un genio assoluto", "il più forte del mondo nel suo ruolo". Galliani non aveva paura di esaltare i suoi campioni, sapendo che questo li avrebbe motivati ancora di più.
Tra tutti, c'è un giocatore per cui Adriano Galliani ha sempre avuto un'ammirazione sconfinata: Marco Van Basten. Le sue parole a riguardo sono emblematiche e rivelano la profondità del legame e del rispetto: "Mi rimane il ricordo indelebile di Van Basten che ha vinto solo 3 palloni d’oro perché si è ritirato a 28 anni. Lui è l’unico giocatore per cui io mi inginocchio, è come Maradona e di sicuro il miglior giocatore che io abbia avuto da dirigente." Un attestato di stima che va oltre il calcio, elevando il "Cigno di Utrecht" a un livello quasi mitologico.
Le sue conferenze stampa erano spesso uno spettacolo nello spettacolo, con battute fulminanti, risposte taglienti e la sua inconfondibile retorica, che lo ha reso un personaggio amato (e a volte temuto) nel panorama calcistico. La sua figura rimarrà per sempre un simbolo di un'epoca in cui il calcio italiano dominava l'Europa, e il Milan, sotto la sua guida, era il faro più luminoso.