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Da Ricardo Rodríguez a Kessié: Milan ‘cinese’ quasi sparito

Franck Kessié, centrocampista del Milan (credits: GETTY Images)

Dei 240 milioni di euro spesi dal Milan nell'estate 2017, quella dell'era cinese, solo Hakan Calhanoglu è rimasto titolare. Tutti gli altri quasi ai margini

Daniele Triolo

CALCIOMERCATO MILAN - E adesso smontiamo le cose formali. Non c'è quasi più traccia, nel Milan di Stefano Pioli, della campagna acquisti faraonica da 240 milioni di euro che Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli condussero, nell'estate 2017, per dare il 'là' all'era del Milan cinese, durata, a conti fatti, da Natale a Santo Stefano.

In quella sessione di mercato, per la precisione, arrivarono in rossonero undici nuovi calciatori: Antonio Donnarumma (portiere, Asteras Tripolis), Leonardo Bonucci (difensore, Juventus), Andrea Conti (difensore, Atalanta), Mateo Musacchio (difensore, Villarreal), Ricardo Rodríguez (difensore, Wolfsburg), Lucas Biglia (centrocampista, Lazio), Franck Kessié (centrocampista, Atalanta), Hakan Calhanoglu (centrocampista, Bayer Leverkusen), Fabio Borini (attaccante, Sunderland), André Silva (attaccante, Porto) e Nikola Kalinic (attaccante, Fiorentina).

Di questi, due anni e mezzo dopo, sono già andati via Bonucci (tornato a Torino), Silva (prestato all'Eintracht Francoforte nello scambio con Ante Rebic) e Kalinic (svenduto all'Atlético Madrid). Di quelli rimasti, però, va detto, che nessuno è riuscito ad imporsi ad alti livelli con la maglia rossonera. Il più 'anziano' dei fratelli Donnarumma è confinato nel ruolo di terzo portiere; Conti ha ripreso adesso a giocare da titolare, ma è sempre vivo il ballottaggio con il prodotto di casa, Davide Calabria; Musacchio è titolare per mancanza di alternative. Ma sta per rientrare Mattia Caldara.

Il resto del 'blocco' del Milan ' cinese', poi, si sta gradualmente smantellando sotto la conduzione tecnica di Pioli, visto che Ricardo Rodríguez è finito in panchina in luogo del più forte, offensivamente, Theo Hernández e medesima sorte è stata riservata a Biglia, riserva del più pimpante e giovane Ismael Bennacer. Infine, Franck Kessié e Fabio Borini sono gli ultimi due 'epurati', seppur per motivi diversi, dalle scelte di formazione di Pioli, con la concreta aspettativa di svuotare il loro armadietto di Milanello nella prossima sessione di calciomercato, a gennaio.

Il solo Calhanoglu, dunque, ad oggi può essere definito elemento, tatticamente e tecnicamente, imprescindibile di questo Milan. Segno che, probabilmente, più di qualcosa in passato è stato sbagliato, in sede di mercato, che le ambizioni di rilancio dei rossoneri, nell'immediato futuro, non possono che passare attraverso scelte migliori e più funzionali alla squadra. Per ultime sulle mosse che hanno in mente i dirigenti Paolo Maldini, Zvonimir Boban e Frederic Massara, continua a leggere >>>

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