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Juventus-Milan, Allegri: “Rafa Leao ha il destino nelle sue mani” | Live News

Serie A, Juventus-Milan: le parole di Allegri in conferenza | LIVE NEWS
Juventus-Milan, Massimiliano Allegri ha presentato la partita della sesta giornata del campionato di Serie A: le sue parole in conferenza
Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 

Si è appena conclusa la conferenza stampa di Massimiliano Allegri alla vigilia di Juventus-Milan, sesta giornata di Serie A. Tanti i temi affrontati, dall'importanza della partita alle sensazioni personali al ritorno nella casa bianconera. Ovviamente si è parlato tanto di Rafa Leao: il portoghese classe 1999 si è allenato bene, ma c'è una frase di Allegri che non lascia spazio a dubbi su cosa pensi di lui il tecnico. Per il resto, solito mantra: stagione lunga, tutti focalizzati sull'obiettivo. Qui sotto le sue parole.

Termina qui la conferenza stampa.

Quando spera di riavere Jashari e come si comporta quando ha una squadra che funziona molto bene e poi bisogna inserire Rafa Leao: "Ho imparato che dire che domani faccio una cosa perché è il momento di cambiare è sbagliato, è il momento di cambiare quando ce ne si accorge. Poi spero di indovinare. Jashari vediamo, dopo la sosta vi dico".

Se questa Juventus è più forte della sua ultima: "Non si possono fare paragoni. I giocatori cambiano. La struttura è cambiata. I giovani sono cresciuti di 10 cm rispetto a come eravamo noi. Tutto è cambiato. Siamo tutti diversi".

Su Ricci con Modric e Nkunku prima punta: "Vediamo domani. La partita dura 95 minuti, gli ultimi 35 magari c'è bisogno di certi giocatori. Sono contento di Ricci, che può giocare davanti alla difesa o mezzala. Nkunku è cresciuto fisicamente, tecnicamente è indiscutibile. L'importante è essere tutti focalizzati all'obiettivo".

Su Gabbia: "Non lo conoscevo. Ho imparato una cosa dai vecchi allenatori. Finché i giocatori non li alleni, è difficile dare giudizi esterni. Ha margini di crescita, è molto responsabile e professionale, con ottime qualità. Quando vanno in Nazionale sono solo contento, abbiamo una rosa di ottimo valore".

Se c'è una stagione bianconera che gli ricorda questa: "Parallelismi non ce ne sono. Da quando alleno non ho mai avuto una stagione uguale all'altra. Bisogna capire le situazioni. Ora giochiamo così, magari tra tre mesi cambiamo. Perché magari qualcuno migliora. L'obiettivo finale è l'unico parallelismo. Essere competitivi a marzo".

Come vede Rabiot in vista della partita e se l'ha trovato diverso: "È cresciuto rispetto a prima, ma è normale. Tra i 26 e i 31 i giocatori maturano molto".

Se preparando la partita si è accorto che c'è una percezione diversa tra le due squadre: "Siamo all'inizio e hanno solo un punto in meno. Dobbiamo continuare a lavorare senza esaltarci. Al momento non abbiamo vinto nulla e non siamo in Champions League, bisogna fare un passo alla volta, giocare analizzando il risultato. Profilo basso, solo l'equilibrio ci porta all'obiettivo".

Se Rafa Leao è pronto per fare una grande stagione: "Deve ancora iniziare la stagione. Si è fermato subito, aveva iniziato bene. Ha voglia di fare. Non è nelle mie mani, ma nelle sue. Aiutati che Dio ti aiuta. Sa benissimo che per lui è una stagione importante, la squadra ha bisogno di lui e lui della squadra. Ha voglia di fare, è la cosa più importante".

Che dubbi ha soprattutto in attacco: "Oggi c'è l'ultimo allenamento. La prima valutazione la devo fare su Fikayo Tomori, gli altri stanno bene. I cambi sono sempre determinanti. Siamo partiti il 10 luglio con un obiettivo, tutti dobbiamo metterlo a disposizione di quello finale. C'è chi gioca meno e chi di più, magari al momento meno. L'importante è che alla fine si vinca per poi raggiungere l'obiettivo. Oggi vedrò l'allenamento e poi deciderò".

L'obiettivo a lungo termine del Milan con lui: "Domani c'è una partita. Poi tra 15 giorni un'altra. Cerchiamo di fare punti, è la cosa più importante. Sono quelli i progetti che portano a lungo termine. Alla fine ciò che conta nel calcio è vincere. Quelle ti portano lontano".

Com'è finita la sera agitata di Milan-Napoli: "Bene perché abbiamo vinto. Devo migliorare stando calmo, non a calciare perché ho calciato bene. L'importate era il risultato".

Che accoglienza si aspetta e se può essere utile andare in tribuna come Luis Enrique: "Non lo so, ognuno è differente. Se lui fa così vuol dire che gli piace, a me piace vivere dalla panchina. Domani cerchiamo di fare risultato, che è la cosa più importante".

Se Bartesaghi è pronto: "Ho fiducia, come in tutti. Domenica è entrato lui e Athekame, hanno poche partite sulle spalle, ma hanno tutta la mia fiducia. Domani può giocare uno dei due".

Come sta Fikayo Tomori e se Rafa Leao sta meglio: "Fikayo Tomori è a completa disposizione: un piccolo risentimento, niente di che. Rafa Leao ha fatto una bella settimana, è la prima che fa dal 17 agosto. Domenica l'ho fatto giocare, ma non volevo metterlo così presto. Ha fatto più minutaggio. Sta crescendo di condizione, sia lui che Nkunku, stanno tutti bene fisicamente. Domani dobbiamo alzare il livello di attenzione".

Se domani un pareggio sarebbe positivo: "Diciamo che la cosa è che per raggiungere l'obiettivo finale ci vuole un minimo di punteggio che si aggira tra i 72 e i 76 punti. Bisogna raggiungere quelli. Mancano ancora tante vittorie. Quando vinci è meglio, quando pareggi ti arrabbi lì per lì, ma devi accumulare punti. Domani bisogna fare una partita tecnica perché la loro pressione è forte. Hanno un attacco importante e sono solidi. Quando ci sono queste grandi partite, di solito, vengono fuori belle partite, qualunque sia il punteggio. Poi emotivamente è bello da giocarle".

Se è una rivincita personale: "No, assolutamente no. Quando sono andato alla Juventus ho ringraziato il Milan per i 4 anni straordinari, società e tifosi. Anche domenica ci hanno dato una mano. Ora devo ringraziare la Juventus, sono stato fortunato a stare così tanti anni in queste due società. E poi ad avere due grandi società con cui lavorare e tutti quelli che lavorano. Domani non è la mia rivincita. È una bellissima partita, per fortuna sarò in panchina, visto che ho preso tante squalifiche. Mi sembrava stare essere in panchina. Bisogna giocare bene tecnicamente. Dobbiamo poi migliorare difensivamente, col Napoli potevamo fare meglio, siamo calati".

Se Petereson ha parlato con la squadra e cosa ha detto: "Momento bellissimo. Vedevo giocare le sue squadre da bambino, negli ultimi minuti ribaltavano le partite. Ne abbiamo parlato e ci siamo confrontati su come sono cambiati pallacanestro e calcio. Parlare con lui, che ha ormai 91 anni e ha una carica ancora straordinaria, è stato molto bello. Spero di avere possibilità ancora di confrontarmi, c'è sempre da imparare".

Le emozioni su affrontare la Juventus: "Non rischio di sbagliare panchina, perché le hanno invertite. Così torno dov'ero. Ogni volta che vado in panchina per me è emozione, è divertimento. Lo faccio con passione. Per le grandi partite c'è sempre emozione. Noi dobbiamo stare concentrati sull'obiettivo finale, al di là di domani, che sarà una bellissima partita. Noi domani dobbiamo lavorare per tornare in Champions, lo ripeterò sempre. Siamo solo alla sesta domani. Manca tanto, bisogna lavorare. Ci saranno spero tanti momenti bellissimi, ma anche difficili. In quei casi bisogna rimanere sereni e avere davanti l'obiettivo finale. Parlo di tutti, dai giocatori alla società e io. Bisogna lavorare in serenità".

Se è la partita della sua vita: "Ho vissuto la settimana normalmente, cercando di preparare al meglio la partita. Ciò che conta è la partita. Non ha senso ripetere sempre le stesse cose, divento patetico. Sono stati 8 anni, ora 5 al Milan, spero di arrivare almeno a 8, significa che resto tanto e me lo porto dentro. Domani affrontiamo una squadra che non ha mai perso, con grandi giocatori e ottimo allenatore. Sarà una bella partita".

Come la partita di domani influenzerà la sosta e quanto è importante vivere una sosta serena: "Domani è una bellissima partita, è sempre una partita straordinariamente bella, per tutto. Per noi è importante fare un altro passettino avanti, contro una squadra forte che lotterà fino alla fine per i primi quattro posti. Dobbiamo essere bravi, vogliamo passare una bella sosta. Non sarà facile, ma ci proveremo".

Juventus-Milan una sfida molto importante per il Diavolo: la squadra di Massimiliano Allegri arriva dalla grande vittoria contro il Napoli. 2-1 con un secondo tempo in difesa del risultato con un uomo in meno. Tre punti che certificano l'ottima partenza in stagione dei rossoneri: 12 punti in campionato con 4 vittorie di fila e un solo gol subito su calcio di rigore. Due vittorie senza subire gol in Coppa Italia. Unica caduta contro la Cremonese (1-2) nella prima sfida stagionale in Serie A. Allegri, in questi mesi, sembrerebbe già avere trovato la sua formazione ideale con un grande equilibrio generale.

Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, presenterà la sfida di domani sera contro la Juventus. Segui con noi LIVE le parole del tecnico rossonero in conferenza stampa (inizio previsto alle 11:30). Tanti potrebbero essere i temi della vigilia: chi gioca in difesa? Tomori subito da titolare? Quanto spazio per Leao e Nkunku? In più possibili chiavi tattiche e non solo.