Niente pallone da portare a casa, sarà per un'altra volta. Prima un palo e poi il VAR non consentono a Nikola Kalinic di piazzare la ciliegina sulla splendida torta farcita ieri pomeriggio. L'esordio a San Siro dal primo minuto è assolutamente da ricordare. Mancava solo lui tra gli attaccanti a trovare il gol. Sorride Vincenzo Montella, che lo ha voluto fortemente in estate e che finalmente ha trovato il giocatore che ricordava, ma anche perché zittisce chi lo criticava di averlo schierato al posto dell'eroe di Vienna, Andrè Silva. Scelta coraggiosa, premiata. Il titolare, d'ora in poi, dovrebbe essere proprio Nikola.
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Milan, si è sbloccato anche Kalinic: adesso segnano tutti
Per Kalinic nel giro di quattro giorni è arrivato il doppio esordio. Prima in Europa League, con vittoria trionfale per 5-1, anche senza suoi gol, poi ieri, quando finalmente è arrivata la rete. Non una, ma due. San Siro pare essere stadio che lo esalta: due anni fa, alla prima in questo stadio, siglò tre reti contro l'Inter. Nonostante il palcoscenico di alto livello, Kalinic si sente a proprio agio, scrive La Gazzetta dello Sport, anche con caratteristiche operaie. Il lavoro fa parte della propria cultura calcistica. Anche perché, nonostante il lavoro sporco e i tanti movimenti, l'area rimane il suo terreno preferito: 28 gol su 30 sono arrivati da lì.
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L'obiettivo di Montella era portare tutti gli attaccanti sullo stesso livello e si può dire che sia a buon punto con il lavoro. Di certo Kalinic parte leggermente avanti proprio perché sa fare entrambe le fasi e perché ama avere vicino piedi delicati come quelli di Suso o di Hakan Calhanoglu. Proprio il turco lo ha celebrato su Instagram a fine match, mentre rimane umile Nikola, che ha dichiarato di essere più soddisfatto della vittoria che dei propri gol e di non aver un modulo preferito. Basta dargli palla. Così il Milan può arrivare in alto, parola di Kalinic.
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