ALBERTO ZACCHERONI: Berlusconi, lo scudetto e…il sarto comunista

Alberto Zaccheroni (credits: GETTY Images)

GLI ALLENATORI DEL MILAN

– ALBERTO ZACCHERONI –

Un ritratto di Alberto Zaccheroni, ex allenatore di Udinese, Milan, Lazio, Inter, Torino e Juventus, poi ct del Giappone. In rossonero vinse uno scudetto nel 1998-1999, prima di essere cacciato nel 2001 da Silvio Berlusconi perchè 'comunista', o almeno così narra la Leggenda, poi sfatata dallo stesso tecnico. Vere invece le frecciate del Cavalliere nel 1999: “Un sarto distratto può rovinare una buona stoffa", disse Berlusconi. Diplomatica la risposta dello 'Zac', anni dopo. Ve la ricordate? Ne parleremo più avanti.. Ecco la sua storia

LA SCHEDA

Nome: Alberto Zaccheroni

Luogo e data di nascita: Meldola, 1º aprile 1953

Soprannome: Zac

CARRIERA DA CALCIATORE

Dopo aver mosso, nel ruolo di terzino, i primi passi nei settori giovanili del Cesenatico e del Bologna, il giovane Zaccheroni fu costretto a ritirarsi in seguito ad una malattia polmonare che lo costrinse a saltare due intere stagioni.

CARRIERA DA ALLENATORE

Dalla gavetta al Cosenza

Il suo percorso in panchina comincia negli anni ’80, nelle giovanili del Cesenatico. Subentrato in prima squadra nel 1984, raggiunge un’insperata salvezza in C2. Negli anni seguenti guida in ordine Riccione, San Lazzaro e Baracca Lugo (con cui vince i campionati di D e C2) Alla guida del Venezia si aggiudica poi la promozione in B, che gli vale nel 1993 la chiamata del Bologna. Nel 1994-95 è invece alla guida del Cosenza, in B. Malgrado una penalizzazione di 9 punti, Zac compie un autentico miracolo, salva la squadra e sfiora addirittura la promozione. È ormai un tecnico pronto per il grande salto in A.

Udinese

Nel 1995 comincia la sua esperienza in massima serie, alla guida dei friulani. Il percorso è graduale e avvincente e vede Zac portare le zebre sino al terzo posto finale nel ’97-98. Il suo 3-4-3 diventa un vero e proprio marchio di fabbrica, i giocatori lanciati nel grande calcio sono tantissimi e, dopo un triennio di altissimo valore, le big non possono più fare finta di niente.

Milan

I successi con l’Udinese gli valgono la panchina dei rossoneri, alla disperata ricerca del rilancio dopo un paio di stagioni altamente deludenti. Nella stagione del centenario, dopo un avvio difficile, Zaccheroni guida il Milan allo scudetto in seguito ad una magistrale rimonta condotta nelle ultime 7 giornate di campionato. La conquista del tricolore non lo sottrae però alle critiche del presidente Berlusconi, che dopo averlo tormentato per due anni lo esonera nel marzo 2001 in seguito all’eliminazione dalla Champions per mano del Deportivo.

"VIDEO - Milan, Zaccheroni e i ricordi dello Scudetto 1999

Lazio, Inter, Torino e Juventus

Nel 2001-2002 Zac siede sulla panchina della Lazio, ma la qualificazione alla Coppa Uefa non gli vale la conferma per la stagione successiva. Nel 2003 viene ingaggiato dall’Inter, che gli affida il ruolo di traghettatore dopo l’addio di Cuper. Dimessosi a fine stagione, ritrova una panchina solo nel 2006, quando firma per il Torino di Cairo. L’esperienza con i granata dura però solo qualche mese e non gli vale l’atteso riscatto. Nel 2010 una Juventus in grande difficoltà si affida alla sua esperienza, ma anche in questo caso l’andamento è appena sufficiente e a fine stagione arriva la separazione.

Giappone

Nell’estate 2010 firma per la Nazionale giapponese, ponendosi come guida dell’intero movimento calcistico nipponico. I risultati sono subito eccellenti e nel 2011 Zac conquista la Coppa d’Asia (1-0 sull’Australia in finale). Stabilisce intanto il record di risultati utili consecutivi, poi conquista la Coppa d’Asia Orientale (2013). Al termine dei Mondiali in Brasile, dove la sua squadra esce ai gironi, saluta la panchina nipponica.

Beijing Guoan ed Emirati Arabi

Nel 2016 allena per appena 9 partite i cinesi del BeijingGouan, mentre l’anno successivo firma per gli Emirati Arabi. Dopo aver ottenuto la semifinale alla Coppa d’Asia 2019, al termine del contratto lascia la panchina della nazionale.

Curiosità e aneddoti

Dal 2016 al 2017 ha lavorato per la RAI, commentando le gare della Nazionale italiana al fianco di Alberto Rimedio.

Dopo la conquista della Coppa d’Asia, fu ricevuto personalmente dall’imperatore giapponese Akihito.

Ipse dixit

Ero arrivato al Milan come allenatore e non come politico. Berlusconi aveva detto sempre che la Lazio avrebbe vinto quello Scudetto e quando gli chiesero perché il Milan aveva vinto, rispose che era merito suo che mi aveva suggerito di schierare Boban. Era vero che lui amava Zvonimir, che però aveva sempre giocato quarto centrocampista a sinistra. Io il giorno dopo smentii quelle parole e lì qualcosa si ruppe tra noi.

La frase di Berlusconi sul sarto? Più che altro di quella frase mi ricordo quel lenzuolo bianco in curva con scritto: “Questo allenatore con questa stoffa ha cucito uno scudetto”.

La squadra veniva da un undicesimo e un decimo posto con due grandi allenatori. Non sembrava che ci fossimo rinforzati, visto che avevamo perso giocatori importanti. Erano arrivati Bierhoff e Helveg che molti pensano avessi portato io, invece li aveva portati Capello. Io fui contattato dal Milan a maggio quando erano stati già presi. Poi arrivò Ambrosini dal Vicenza, Sala e Guglielminpietro. Segreto del successo? Trovai un’intesa forte con lo zoccolo duro italiano della squadra composto da Costacurta, Maldini e Albertini. Boban titolare nelle ultime partite? Cambiai perché Leonardo non ce la faceva più.

Dicono di lui

Zaccheroni potrebbe non essere il sarto adatto per la stoffa di qualità che ha sottomano (Silvio Berlusconi).

Palmares

Campionato Interregionale: 2 (Riccione: 1986-1987; Baracca Lugo: 1988-1989)

Campionato italiano Serie C2: 1 (Baracca Lugo: 1989-1990)

Campionato italiano Serie C1: 1 (Venezia: 1990-1991)

Campionato italiano: 1 (Milan: 1998-1999)

Nazionale

Coppa d'Asia: 1 (Giappone: Qatar 2011)

Coppa dell'Asia orientale: 1 (Giappone: Corea del Sud 2013)

Di Domenico Abbondandolo