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Lazio, Lotito: “Keita vuole solo la Juventus: Milan e Napoli mi offrono il doppio”

Claudio Lotito Lazio
Claudio Lotito, Presidente della Lazio, ha parlato della situazione di Keita Baldé Diao, sottolineando come esista ancora l'interesse del Milan

Daniele Triolo

Claudio Lotito, Presidente della Lazio, ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport' nella quale spiega la situazione di Keita Baldé Diao, 22enne attaccante ispano-senegalese in scadenza di contratto con il club biancoceleste ed in rottura prolungata con la società. Una frattura acuitasi con la sua per la finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus. Lotito ha parlato, come suo solito, senza peli sulla lingua, raccontando la sua verità. Ecco le sue dichiarazioni alla 'rosea':

Sul potere dei procuratori nel calcio moderno: “C'è un problema di fondo che va oltre Keita e riguarda l'intero movimento, in Italia ed in Europa. I procuratori fanno abuso di potere. Questi signori tra l'altro, non essendo tesserati, non sono neppure assoggettabili alla giustizia sportiva. C'è uno studio che valuta in 800 milioni le spese sostenute ogni anno in tutta Europa per le commissioni dei procuratori. Sono soldi che escono dal sistema e non vengono reinvestiti. In Italia ci sono società che mettono a bilancio 50-60 milioni l'anno per commissioni. Sono soldi che perdiamo. Nell'ultimo accordo collettivo abbiamo sottoscritto una norma, non coercitiva, che indica al 3% delle compravendite l'importo delle commissioni. Ma viene disattesa. Urge una profonda riforma”.

Sulla situazione di Keita Baldé Diao: “Per prima cosa non è vero che al giocatore non è stato proposto il rinnovo. Con il suo agente Roberto Calenda ci siamo incontrati due volte nei miei uffici di Villa San Sebastiano. C'era anche il fratello di Keita, non so a quale titolo peraltro. Al giocatore abbiamo proposto lo stesso ingaggio di Miroslav Klose (oltre 2 milioni l'anno n.d.r.), il calciatore più pagato sotto la mia gestione. La risposta è stata che il ragazzo voleva andare via dalla Lazio. Il suo agente sostiene che non ci sono state offerte? Ce ne sono state tre ufficiali, tutte documentabili. Il Milan ci avrebbe dato 35 milioni, il West Ham 32, il Napoli 30. Keita ed il suo procuratore hanno risposto che non interessava nessuna delle tre, che la destinazione gradita era la Juventus. Il giocatore me lo ha ribadito ad Auronzo di Cadore. Soltanto che la società bianconera ritiene congrua la somma di 15 milioni: io non posso cedere un giocatore alla metà dell'offerta più bassa tra quelle ricevute. Gli avevamo proposto uno stipendio da top player, quello di Klose. E lui l'ha rifiutato. In quanto al prezzo, perché devo cederlo alla metà? Mi si dice che è in scadenza di contratto e c'è il rischio di perderlo a zero se non accetto? Ed io dico che questa manovra configura il reato di estorsione”.

Sui possibili futuri scenari Keita-Lazio: “Valuteremo di adire alle vie legali con il procuratore del giocatore. Così come stiamo valutando, nell'ambito del codice della giustizia sportiva, il comportamento del ragazzo, assente da tre giorni agli allenamenti dopo aver presentato un certificato medico. Il contratto va rispettato sempre, non solo se uno gioca. Perché l'accordo che i calciatori sottoscrivono non prevede quello. Esclusione dalla finale di Supercoppa un diktat societario? Niente di più falso. E' stata una decisione di Inzaghi. Mi dicono che nello spogliatoio il giocatore abbia confessato di non sentirsela di giocare, poi nella rifinitura è apparso sotto tono. Guarda caso si giocava contro la Juve …. Se resterà dopo il 31 agosto deciderà Inzaghi se utilizzarlo o meno. In quanto al parametro zero, pazienza. E' più importante il rispetto delle regole”.

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