SERIE A

Pedullà: “VAR e caos arbitrale: il protocollo è un disastro, ma nessuno interviene”

Alessia Scataglini
Alfredo Pedullà, sul sito di Sportitalia, ha denunciato ancora una volta le falle del protocollo VAR dopo Inter-Fiorentina

Alfredo Pedullà, sul sito di Sportitalia, ha denunciato ancora una volta le falle del protocollo VAR, evidenziate in maniera clamorosa durante Inter-Fiorentina di lunedì sera. Un episodio incredibile ha fatto discutere: un pallone chiaramente uscito di almeno 20 centimetri prima di un cross, un’irregolarità visibile a occhio nudo da chiunque, persino a Sesto San Giovanni, come sottolinea il giornalista. Eppure, il gioco è proseguito senza che il guardalinee, troppo distante, o il VAR, bloccato dalle regole, potessero intervenire.

Pedullà fa un paragone eloquente: sarebbe come se un ladro venisse sorpreso a rapinare un supermercato, ma senza telecamere di sicurezza non potesse essere punito. Il protocollo dovrebbe essere aggiornato immediatamente, e invece non accadrà nemmeno domattina, sottolinea il giornalista, con il calcio italiano che continua a farsi ridere dietro.

Pairetto sospeso, ma a cosa serve?

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Un altro tema scottante è quello di Luca Pairetto, sospeso per un turno dopo l’ennesima direzione arbitrale disastrosa. Ma, si chiede Pedullà, che senso ha fermarlo per una giornata? Dopo una settimana tornerà ad arbitrare e continuerà a commettere errori come se nulla fosse. Sarebbe come dire a un automobilista che passa col rosso di stare fermo per un giorno, per poi rimetterlo alla guida senza alcuna conseguenza reale.

Il caso Taranto: campionato falsato?

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Pedullà punta il dito anche su un’altra situazione assurda: l’iscrizione del Taranto alla Serie C. La scorsa estate era chiaro a tutti che il club fosse in gravissime difficoltà economiche, eppure nessuno ha fatto nulla. Ora che la squadra subisce quattro, cinque, sei gol a partita, si pretende che non si parli di campionato falsato. Il giornalista non ci sta: era tutto prevedibile, ma si è scelto di ignorare il problema.


Le critiche a Kolo Muani e la doppia morale sul mercato

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Infine, Pedullà commenta le polemiche sull’acquisto di Kolo Muani da parte della Juventus. Per mesi si è discusso della necessità di un attaccante, poi, quando la società ha investito, sono piovute critiche sul costo dell’operazione. Ma dove erano questi esperti di economia nei tre anni precedenti, quando la Juventus dilapidava il bilancio tra operazioni discutibili e ingaggi faraonici?

Pedullà ricorda nomi e cifre: Pogba, Paredes, Di Maria, Vlahovic, Chiesa, stipendi da 14 milioni lordi a stagione. Eppure, in quel periodo, nessuno sollevava obiezioni. Ora, invece, il bersaglio è diventato Kolo Muani, con polemiche sterili e pretestuose.

Conclusione? Il calcio italiano continua ad andare avanti tra regole assurde, decisioni discutibili e critiche a senso unico. E come sottolinea Pedullà, la sensazione è che nulla cambierà nemmeno domani mattina.