Tuttavia, la scomparsa del carismatico presidente ha innescato una dinamica involutiva. La stagione successiva, priva della sua guida e del suo carisma, ha visto il Monza smarrire la bussola. La brillantezza del gioco si è affievolita, i risultati negativi si sono accumulati inesorabilmente, e la retrocessione, un'eventualità remota fino a poco tempo prima, si è materializzata come un incubo.
Il ritorno in Serie B segna la fine di una parentesi straordinaria, un'epoca in cui il Monza, sospinto dalla visione di un uomo fuori dal comune, aveva assaporato le gioie della massima serie. Resta l'eco di un'ambizione sfrenata, di un tentativo audace di sovvertire le gerarchie del calcio. Ma le storie, talvolta, prendono pieghe inaspettate, e il sogno brianzolo si è bruscamente interrotto, lasciando dietro di sé l'amaro sapore di un'occasione sfumata e la necessità di ricostruire, ancora una volta, dalle fondamenta. Il futuro del Monza è ora un libro ancora da scrivere, lontano dalla luce abbagliante della Serie A, ma con la consapevolezza di aver vissuto un'avventura irripetibile sotto la guida di un presidente che ha saputo infondere un'anima e un'ambizione uniche a un piccolo club di provincia. LEGGI ANCHE: Milan, Sottil e una fatica già profetizzata: risuonano quelle parole del padre ...>>>
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