Se ha pensato di dimettersi: "In questo momento, ciò che mi tocca di più è vedere la faccia dei giocatori a fine partita delusa e frustrata. Io sono con loro, sono qui per difendere loro e lo spogliatoio. Lo farò ancora di più se serve, lavorando altre due o tre ore al giorno. Vogliamo uscire insieme da questa fase negativa per risultati ed episodi. Continuiamo a lavorare forte".
Se i giocatori direbbero ciò che dice lui di loro, se lo seguono: "Sì, è chiaro. Se non lo avessi sentito sarei stato il primo a dirlo. Lo dico anche per la reazione avuta, per quanto erano delusi a fine partita".
Se resterebbe il prossimo anno: "Ho tante cose in testa da pensare questa settimana per Lecce, non penso a lungo termine. Vivo con intensità ogni giorno e non ci penso. La cosa importante è il Milan, non se resta Conceicao e mi dispiace per i tifosi. Mi fa male davvero, io sono abituato a vincere. Sono ferito come i tifosi, davvero. Sono abituato a vincere fin da piccolo. Non mi sento per niente bene, sono abituato a raggiungere gli obiettivi. Ciò che faccio a livello personale in questi momenti è lavorare ancora di più, ora per il Milan ovviamente. Andremo avanti e faremo, fino alla fine, al massimo ciò che possiamo fare".
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