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Alexis Saelemaekers (centrocampista AC Milan) contro Raoul Bellanova (difensore Torino) durante Milan-Torino 2-2 (Serie A 2024-2025) | News (Getty Images)
Raoul Bellanova, giocatore nerazzurro, ha parlato in conferenza stampa al termine di Milan-Atalanta, partita della 33^ giornata della Serie A 2024-2025 che si è svolta allo stadio 'Meazza' in San Siro a Milano. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.
Sulla vittoria: "Gli abbracci della fine sono la foto di questo periodo: se ne sono dette tante, ma ora veniamo da due vittorie importantissime che ci mettono in un gran posizione per la lotta Champions, che resta difficile. Nessuno molla, siamo tutti lì, ma noi non abbiamo mai mollato e il duro lavoro paga sempre”.
Sul calendario: “Nel girone di ritorno abbiamo perso più punti con le squadre che lottano per la salvezza, che danno quel 10% in più. Dobbiamo stare attenti nelle partite che sembrano più facili”.
Sul ruolo: “Ero un po’ spaventato, non l’avevo mai fatto e farlo su Leao non era proprio facilissimo. Poi, per fortuna, le cose sono andate bene”.
Sulla prestazione: “Giocare a San Siro contro il Milan è il sogno che hanno tutti. Ho avuto la fortuna di giocarci con la maglia nerazzurra, so l’importanza. Devi trovare l’equilibrio".
Sul gol: “Colpito in contropiede nel momento più difficile della partita, nel primo tempo abbiamo avuto sempre palla noi, siamo poi stati molto attenti a gestire la fase difensiva e non volevamo colpirli in un modo o nell’altro, per fortuna abbiamo fatto gol”.
Su Cuadrado: “Cuadrado non ha bisogno di presentazioni, sappiamo il giocatore che è, è stato per tanti anni il terzino destro più forte del mondo. Ha fatto tantissimo dietro e poi, per la qualità che ha, è bellissimo per un difensore centrale, perché sai che non perde palla. Sapevamo della forza della fascia sinsitra del Milan, con Theo e Leao che sono tra i migliori al mondo nel loro ruolo, ma li abbiamo controllati”.
Sulla spensieratezza: “Per un giocatore è più importante del lato tecnico: se giochi contratto sbagli cose che non sbaglieresti mai. Con il Bologna eravamo tornati quelli che lottano su ogni pallone, salto mentale più che tecnico”.
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