Poi, al 25’ del primo tempo, arrivò l’episodio destinato a fare storia. Su un calcio d’angolo battuto da Urby Emanuelson, dopo una serie di deviazioni, il pallone finì sui piedi di Sulley Muntari, che da pochi passi superò Gianluigi Buffon. La palla aveva chiaramente oltrepassato la linea di porta, ma incredibilmente né l’arbitro Paolo Tagliavento né il suo assistente Romagnoli convalidarono il gol. San Siro esultò, i giocatori del Milan esultarono, ma il gioco proseguì come se nulla fosse accaduto.
Il pareggio della Vecchia Signora
—Quell’errore arbitrale pesò come un macigno sull’andamento della partita e della stagione. La Juventus, galvanizzata dallo scampato pericolo, trovò il pareggio nella ripresa con un colpo sotto misura di Alessandro Matri, fissando il punteggio sull’1-1. Al triplice fischio, le polemiche erano già esplose, e quel mancato gol fantasma di Muntari diventò il simbolo di un’ingiustizia che i tifosi milanisti non avrebbero mai dimenticato.
Quel 25 febbraio 2012 rappresentò uno spartiacque nella storia recente del calcio italiano: segnò l’inizio del lungo dominio della Juventus, capace di conquistare scudetto dopo scudetto, e l’inizio di un periodo buio per il Milan, che per anni avrebbe faticato a tornare tra le grandi del campionato.
Ora, a distanza di tredici anni, la data torna ad affacciarsi sul calendario. E proprio questa sera, contro l’Udinese, il Milan spera che il 25 febbraio non si riveli ancora una volta un giorno maledetto. LEGGI ANCHE: Milan, ci risiamo. Ibrahimovic fa ancora discutere. Tra il dire e il fare... >>>
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