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COPPA ITALIA

Milan-Bologna, Italiano: “Non potevo perdere la quarta finale”

Vincenzo Italiano Bologna
Vincenzo Italiano, allenatore rossoblù, ha parlato conferenza stampa al termine di Milan-Bologna, finale della Coppa Italia 2024-2025
Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 

Vincenzo Italiano, allenatore rossoblù, ha parlato in conferenza stampa al termine di Milan-Bologna, partita valida per la finale di Coppa Italia 2024-2025 che si è svolta allo stadio 'Olimpico' di Roma. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Il segreto della squadra: "La partita di venerdì ci ha lasciato tanto. Abbiamo disputato una grandissima partita. Approcciata benissimo. Grande ritmo, qualità e intensità. Dopo il gol abbiamo cercato di portare a casa la coppa. Loro hanno rifatto la mossa che gli aveva permesso di vincere venerdì. Noi abbiamo risposto con un'altra mossa e ci ha permesso di non farli essere pericolosi. Sono felice per i ragazzi e tutta la società".


Se è l'impresa più grande per lui: "Sì, da quando faccio calcio. Sia giocatore che allenatore. Guardavo la Coppa Italia sul divano, vedevo entusiasmo, gente piangere. Finalmente ce l'ho fatta, dopo tre finali perse per pochissimo. L'ho detto ai ragazzi che avrei dato il massimo, non avrei mai accettato di perdere la quarta finale. Insieme abbiamo raggiunto questo trofeo, a Bologna dopo 51 anni, bellissimo. Mi auguro che questo percorso sia di crescita. L'anno scorso Champions League raggiunta, quest'anno Coppa Italia, il proprietario è ambizioso e sono sicuro farà crescere la società. Sono sicuro che questo trofeo è una bella emozione".

Come ha gestito il ricordo delle tre finali perse: "Per fortuna ho vinto e non sono considerato il tecnico bravo, ma perdente. Stasera mi ha fatto vincere questa roba. Chissà cosa sarebbe venuto fuori domani. Mi dovevo far eliminare agli ottavi, perché se perdi la finale sei un perdente. Non è così. Già il percorso della finale va premiato, poi suggellato dalla coppa. Se chi perde la finale è un perdente... Ho lavorato duro per evitare questo dispiacere. Chissà quanti avrebbero straparlato. Questa coppa è una soddisfazione immensa. È il mio quinto anno in Serie A, è la mia quarta finale. Ho 47 anni, sono felicissimo. La dedico anche ai miei uomini, hanno temuto, invece abbiamo gioito insieme".

Se oggi ha preso qualche accorgimento imparando dalle esperienze negative e se ha scelto il fioretto: "Non lo so, avevo promesso di non parlarne più. Vediamo che possiamo organizzare. Grandissima preparazione a questa partita. Già da quando siamo usciti da San Siro, dal giorno dopo. Avevamo il giorno libero e invece siamo andati al campo. Non potevamo farci sorprendere come gli ultimi venti minuti. Tutto nel dettaglio, tutti sapevano tutto. Anche che dovevano accettare alcune scelte. Ha pagato".

Sulla promessa mantenuta sul portare i bolognesi in piazza: "Avevo detto che dovevamo inventarci qualcosa e ci siamo riusciti. Già farli arrivare qui. Non sono uscito per il riscaldamento. Quando sono uscito ho visto la bolgia ed è stato veramente da brividi. L'avevamo detto. Il sogno era quello e ci siamo riusciti. L'obiettivo era arrivare in fondo e abbiamo vinto".

Cosa ha visto quando ha scelto Bologna e cosa cambia in prospettiva: "Io avevo avuto il Direttore al Chievo da calciatore. Dopo due o tre incontri ho visto che c'era un bel progetto. Mi avevano detto che perdevamo dei pezzi, ma c'era una bella base. Dopo qualche problemino iniziale, c'è stata grande alchimia. Siamo in Europa, grande obiettivo. Ci giocheremo anche la Supercoppa Italiana e abbiamo fatto gli stessi punti dell'anno scorso più o meno. Dobbiamo mantenere questi standard e sicuramente continueremo così".

Se è la sua vittoria: "Parti con un progetto nuovo. Perdi i pilastri importanti. Di solito casca la casa. Rimaste le fondamenta, devi essere bravo a ricostruire tutto. Abbiamo ottenuto grandi risultati, migliorando piano piano. Sono contento. Per me è una vittoria già vedere che mi seguono. Poi chi perde in finale per voi è perdente, per me no. Poi oggi ovviamente è più bello alzare la coppa. Ho pianto tanto e ho lavorato per non piangere più".

Se è il Bologna più bello di sempre: "Oggi, in una finale con timori, ansia e preoccupazioni, dove gente non abituata può giocare in modo diverso, invece abbiamo fatto una grandissima partita, rimanendo attaccati ai nostri principi. Questo ci ha fatto vincere. Se parliamo della prestazione di oggi, in una finale, con gente che non aveva mai fatto queste partite, è un bel Bologna. C'è chi ha visto vincere Scudetti e grandi campioni, ma è una bella vittoria".

Se resta: "Ne avevamo parlato. Ci siamo detti che alla fine avremmo riaperto tutto. Ne riparleremo con serenità e dopo aver vinto un grande trofeo, da felici e contenti. Vediamo cosa possiamo programmare, cosa verrà fuori e che intenzioni hanno. Oggi mi è stato detto che ci ho pensato troppo prima di accettare, si sta prendendo il merito. Dobbiamo sistemare le cose. Però mi trovo bene. Tutti danno qualcosa, è bello. Ognuno è come i Re Magi, deve portare qualcosa in dono, in base al ruolo. Tutti simo Re Magi qui".