TOP e FLOP Milan – Bacca e Donnarumma sono realtà; mistero Vangioni, incognita Gómez

"1 - Leonel Vangioni: inseguito per due anni, prelevato (a scadenza contratto) con largo anticipo sull'avvio della nuova stagione, e catapultato nella realtà Milan come colui il quale avrebbe, finalmente, risolto l'atavico problema dell'esterno mancino in casa rossonera, il 29enne ex River Plate ha fin qui deluso le attese. Limitato all'inizio della preparazione atletica da qualche acciacco di troppo, ha recuperato ed è stato chiamato in causa da Vincenzo Montella soltanto nelle amichevoli contro il Bournemouth ed il Chiasso, ma Vangioni non ha mai convinto, nemmeno contro l'ultima della classe nella Serie B elvetica. La sensazione è quella di una meteora nel cielo milanista, destinata a scomparire dalla volta celeste di Milanello nella prossima sessione di calciomercato.

"2 - Gustavo Gómez: Montella, in realtà, avrebbe bocciato, senza se e senza ma, il giapponese Keisuke Honda, titolare fisso con Filippo Inzaghi e Sinisa Mihajlovic ma mai preso in considerazione nelle rotazioni del tecnico campano. Noi, però, bocciamo (non definitivamente) il 23enne difensore centrale paraguaiano, simbolo dell'ennesima campagna acquisti poco brillante di Adriano Galliani. Pagato 8,5 milioni di euro al Club Atlético Lanús, campione d'Argentina in carica, il roccioso sudamericano è giunto in Italia con la fama di difensore arcigno ed implacabile in marcatura. Ebbene, finora ha totalizzato 4 presenze in rossonero: a parte i due spezzoni di gara giocati contro Sampdoria e Lazio, nelle due gare nelle quali è stato impiegato titolare, contro Napoli e Sassuolo, il Milan ha incassato ben 7 dei suoi 10 gol subiti complessivi. Rivedibile, con l'auspicio che migliori.

"3 - Ignazio Abate: sui social network rappresenta, insieme al capitano Riccardo Montolivo, il calciatore forse più sbeffeggiato dagli stessi sostenitori rossoneri. Un po' perché Galliani, nel 2009, lo definì l'erede di Marcos Cafu; un po' perché leggenda narra di come non indovini un cross da tempo immemore ed infine perché, da un giocatore della sua esperienza e della sua comprovata fede milanista, ci si aspetterebbe nettamente di più. Ha mantenuto il posto da titolare negli ultimi anni per l'involuzione repentina ed inaspettata di Mattia De Sciglio e per la mancanza di una reale alternativa sulla fascia destra di difesa: adesso, con la maturazione dell'emergente Davide Calabria, Montella non ci ha pensato due volte a far scaldare la panchina al vice-capitano.

Daniele Triolo

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