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Superlega, Raiola: “Proteste contro qualcosa che non è stato spiegato”

Mino Raiola

Il noto agente Raiola ha espresso il proprio parere sulla Superlega e sulle tante critiche che erano piovute sulla nuova competizione.

Stefano Bressi

La Superlega è durata davvero pochissimo, senza mai prendere il via, ma ha ricevuto tantissime critiche e di questo ha parlato Raiola. Il noto procuratore si è soffermato sul fatto che tanti abbiano criticato il progetto senza che questo fosse realmente esposto. Ecco le parole di Raiola ai microfoni di AS: "Ho la mia idea, che è radicalmente diversa dalle altre. Ho sempre condotto una battaglia contro la FIFA, contro questa mentalità monopolistica che non mi piace. Non abbiamo bisogno della FIFA per giocare a calcio. Ma la mia grande osservazione sulla Superlega è che gli organizzatori volevano fare a meno della Champions League per giocarci. È stato questo l'errore. La Ferrari può andare con una macchina in F1 e con un'altra a LeMans. Il Real Madrid può giocare in Champions e in Superlega. Sarebbe stato l'esperimento più meraviglioso della storia del calcio. Organizza due tornei, Champions e Superlega. Poi decide il pubblico cosa preferisce. Se possedessi un club, vorrei che la mia squadra giocasse in Superlega e anche in Champions. Oltre che ovviamente nei campionati nazionali. Sarebbe un bene per calciatori e tifosi anche. Quella competizione costringerebbe gli organizzatori a fare tornei davvero attraenti. Oggi per guardare il calcio ai massimi livelli c'è la Champions e basta".

Se quindi è favorevole: "Ho guardato con incredulità le proteste per strada della gente. Erano proteste contro qualcosa che non era ancora stato spiegato. Hanno protestato contro la sensazione di una competizione chiusa. Ma la Superlega mica è un obbligo. Se vuoi vederla, la guardi, altrimenti non paghi e non la guardi".

Se significherebbe vendere il calcio ad alti livelli agli americani: "Gli americani comprano i club in Europa e gli europei no, perché qui non c'è spirito di investimento nel calcio. Se compri un club in Europa per le banche e per le persone sei pazzo. Un americano, invece, compra un club con un'idea. Un'idea di business, di economia, come hanno comprato il Manchester United e il Liverpool. Puoi comprare un club come lo United, ma non puoi avere la loro mentalità americana. La realtà è che MLS, NFL o NBA sono organizzate in questo modo... Chi ha protestato in mezzo alla strada non credo odi l'NBA. La Formula 1 non è aperta..."

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