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PM – D’Aversa: “Abbiamo fatto più del Milan, una beffa se avessimo perso”

Roberto D'Aversa, tecnico del Parma (GETTY Images)

Roberto D'Aversa, allenatore del Parma, ha parlato in conferenza stampa al termine del pareggio dei Ducali contro il Milan: le sue parole dal 'Tardini'

Luca Fazzini

Dal nostro inviato a Parma, Luca Fazzini

Al termine del pareggio contro il Milan, l'allenatore del Parma, Roberto D'Aversa, ha parlato in conferenza stampa: "Se non avessimo pareggiato, sarebbe stata una beffa. Se analizziamo tutta la partita, abbiamo fatto qualcosa in più. Non ricordo parate di Sepe nel primo tempo, Donnarumma ha fatto tre interventi. Siamo stati equilibrati e bravi a recuperare il risultato, non è mai facile quando vai in svantaggio".

Sull'intervento Donnarumma-Ceravolo: "Dal campo sembrava rigore, ma ha preso la palla. E' stato bravissimo Donnarumma a chiudere così, qualche altro portiere avrebbe fatto un fallo da rigore".

Sui tanti cambi di Gattuso: "Non eravamo sulle gambe. Sono entrati giocatori importanti come Cutrone e Castillejo".

Sul Milan: "Non mi piace entrare in casa d'altri, ho già le mie problematiche. Abbiamo risposto alla grande oggi, Rino è bravissimo a trovare soluzioni e risolvere eventualmente le problematiche, anche se ora non ci sono".

Sul paragone con il girone d'andata: "Dopo i tanti infortuni, un dato non da poco, abbiamo provato a dare equilibrio con il sistema di gioco. Spesso gli episodi fanno cambiare i giudizi sulla prestazione. Ai ragazzi avevo chiesto di andare oltre, perchè il 100% potrebbe non bastare. Nonostante il valore dell'avversario, oggi abbiamo provato a mettere il Milan in difficoltà: abbiamo mostrato l'orgoglio, per provare a non essere inferiori. Dobbiamo lavorare per un obiettivo che appare scontato, ma sin qui si è fatto qualcosa di straordinario".

Su Bruno Alves: "Ha fatto una carriera importante. Si evidenza la punizione, certo, ma esalto anche gli altri: Barillà, Dimarco, Gagliolo... In questo gruppo tutti sono importanti".

Su Gattuso: "Fa piacere rivederlo, così come Leonardo e Maldini. Sono state persone importanti per la mia infanzia e la mia educazione. Volevano farci crescere come uomini prima ancora che come giocatori. Sono amareggiato di non aver conquistato i tre punti, nonostante il mio passato".

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