Dal campo alle scrivanie. Il Milan vive un pessimo momento dopo l'eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord e l'ambiente attorno a Milanello viene, nuovamente, oscurato dalle nubi delle critiche. Dalla squadra all'allenatore, senza dimenticare, ovviamente, la dirigenza. Ecco, i rumors delle ultime settimane parlano di possibili cambiamenti in vista. Il Milan, difatti, non ha un DS, quella figura di raccordo tra il comparto costituito da allenatori e atleti e il comparto dei dirigenti. C'è Zlatan Ibrahimovic, certo, ma non bisogna mai dimenticare che lo svedese è un uomo di RedBird, non del Diavolo.


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Milan, ti serve un DS: da Berta a Modesto. Ma c’è un altro problema…
La lista e il problema
—Il casting è aperto e i nomi non mancano. Si inizia con Andrea Berta, profilo di grande esperienza, e si arriva a Francois Modesto, profilo decisamente più giovane. Eppure, ciò che fa dibattere maggiormente è l'eventuale inserimento di questo tassello mancante. L'ultima estate, d'altronde, ci ha consegnato uno slogan molto chiaro: il famoso gruppo di lavoro. Si riflette insieme, si studia insieme e si decide insieme. Furlani, Moncada e Ibrahimovic come un'unica mente, insomma.
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Un profilo come Berta, ad esempio, andrebbe lasciato libero di lavorare, senza alcun tipo di restrizione. Lo stesso vale per Modesto che, qualora fosse il semplice sostituto di Moncada, non andrebbe affatto a riempire il buco precedentemente citato. L'assetto dirigenziale del Milan ha, chiaramente, diverse cose da sistemare, dei ruoli da definire e dei compiti da delineare. La prossima estate sarà dunque fondamentale, perché è ben noto che una squadra non può puntare alla vittoria se, alle sue spalle, non vi è una dirigenza forte e soprattutto unita.
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