Milan, quando si farà rivedere Cardinale? Intanto Furlani entra nel mirino dei tifosi
—La sostenibilità è fondamentale, lo sappiamo e certamente non chiediamo una situazione finanziaria disastrosa, ma non scende in campo. Nel calcio bisogna rischiare, sia sul prato verde che fuori, e non esiste alcuna formula magica che ti garantisca anche i risultati minimi. Non c'è il Money Ball, non ci sono algoritmi che tengano: se vuoi rimanere a un certo livello dei osare, spendere bene e competere. Il Milan, in questa stagione, non ha fatto nulla di tutto ciò. Ha sbagliato due mercati su due, ha bruciato due allenatori e creato una situazione mediatica a dir poco soffocante. Tante domande e zero risposte: mancano trasparenza e sincerità.
Intanto, i tifosi indicano solo due persone come i principali colpevoli: Gerry Cardinale e Giorgio Furlani. Il primo continua a non farsi vedere per Milano, parla da lontano, forse troppo, e in quasi 3 anni di gestione non hai proferito una parola da Milanello. Vive questa proprietà con disinteresse sportivo, almeno così sembra, e lascia le redini agli altri. Tra questi c'è, soprattutto, l'uomo dei conti: Giorgio Furlani.
Il suo rapporto con la tifoseria è peggiorato incredibilmente dopo l'addio di Paolo Maldini. Si può dire qualsiasi cosa, ma il popolo rossonero indica proprio Furlani come primo colpevole per il licenziamento dell'ex bandiera del Milan. Di lì in poi solo investimenti errati: da Musah a Loftus-Cheek, passando per Morata, Emerson Royal, Terracciano e infine Joao Felix. Le sue (non) parole, poi, non hanno migliorato la situazione. La gestione del caso Cooling Break di Roma, l'esonero silenzioso di Paulo Fonseca, l'assenza di Ibrahimovic, le poche dichiarazioni ai microfoni e così via.
Al Milan, difatti, serve altro. Serve un uomo di campo, un profilo esperto, un dirigente che sappia come muoversi sia tra le mura del calcio italiano che quello europeo. Al Milan serve maggiore considerazione mediatica e politica, serve trasparenza, serve una comunicazione diretta ed efficace. Al Milan serve un volto e una voce, serve qualcuno che possa ricordare e far rispettare la storia di questo glorioso club. Al Milan, insomma, serve milanismo, senso di appartenenza e una programmazione ambiziosa. Il tempo dei quarti posti è scaduto perché, in questo momento, il Milan non riesce a raggiungere neanche l'obiettivo minimo.
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