Il Milan con Elliott e RedBird non lavora come Paratici. Quindi?
—Una storia ben diversa da quella che il Milan, con Elliott prima (2018-2022) e RedBird poi (2022-presente) sta raccontando. Paratici preferisce puntare su giocatori pronti all'uso, che garantiscono elevati standard di rendimento e che costano molto. Scommesse zero, spazio alle certezze. Così lavora anche Conte e così preferisce lavorare anche Allegri. Immaginarsi acquisti come quelli fatti dal Milan negli ultimi anni, con stipendi contenuti e tetto cartellini a 20-25 milioni di euro, insomma, sembra complicato.
'SportMediaset', quindi, si è domandato: "Chi cambia tra Paratici e il Milan?". La logica lascia pensare che debba essere il primo, qualora fosse nominato DS da Furlani, a dover modificare il proprio modo di lavorare. E arrangiarsi con pochi soldi e, vista anche la probabile mancata qualificazione in Champions League, anche molta fantasia. Non è un caso che gli altri nomi sondati dal Diavolo (da Igli Tare a Kim Falkenberg) seguano filosofie distanti da quella di Paratici e più conformi al Milan degli ultimi anni. Insomma, per Furlani la settimana di casting rischia di essere tanto importante quanto complicata. LEGGI ANCHE: Clamoroso Milan: e se restasse Conceicao? Ecco come potrebbe fare >>>
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