Il Milan ha concluso la stagione in un clima surreale: la partita contro il Monza è stata semplicemente il sottofondo di una giornata caratterizzata dalla fortissima protesta della Curva Sud (e non solo) rivolta alla società e alla proprietà rossonera. Alle 17, presso Casa Milan, il tifo organizzato rossonero si è organizzato per protestare dopo la stagione fallimentare del Milan. Tutti sotto accusa: Cardinale, Singer, Scaroni e la dirigenza al gran completo, compreso Ibrahimovic (qui il discorso). Non solo: cori in favore di Paolo Maldini, leggenda del club ed ex dirigente rossonero. Protesta che è continuata a San Siro, con la Curva Sud che è rimasta fino al 15' con una coreografia che recitava 'Go Home'. I tifosi organizzati, poi, hanno lasciato lo stadio e continuato la protesta in silenzio.


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Milan, sentito i tifosi? La protesta infuria e ora servono risposte
Milan, protesta dei tifosi! Volete vincere? Dimostratelo. Ora è il momento delle risposte
—Quello che fa particolarmente parlare è che la protesta non ha riguardato solamente la Curva Sud, ma anche moltissimi tifosi 'comuni'. Sono stati circa in 3000 presenti a Casa Milan con la voglia chiara di dimostrare che tutti i milanisti siano esasperati dalla situazione attuale del club (che rischia di giocare ad agosto la Coppa Italia). Quali conclusioni possiamo trarre dalla protesta dei tifosi del Milan? C'è voglia di Milanismo, di quei valori che hanno contraddistinto il Milan di Berlusconi che vinse tutto in Italia e nel mondo. C'è chiaramente voglia di tornare a vincere e convivere con i principi berlusconiani: società forte, blocco italiano rappresentativo, giocatori forti e un allenatore che possa fare davvero la differenza.
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E ora la palla passa proprio alla dirigenza. I tifosi hanno chiesto a grande voce la cessione del Club e le dimissioni dei dirigenti. La prima mossa del Milan sarà Igli Tare che avrà l'arduo compito di rimettere le cose al loro posto. Servono risposte: l'allenatore dev'essere un top, un profilo in grado di cambiare le cose. Cercare profili di medio livello, come fatto l'anno scorso, sarebbe un altro clamoroso errore. Poi il mercato: Furlani ha detto di come non ci sia bisogno di sacrifici. Allora è il momento di tenere i big blindati (Reijnders in primis). Se il volere di questo Milan è davvero vincere, è il momento di dimostrarlo con mosse chiare e forti.
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