Tutto questo all'insegna di un entusiasmo ritrovato, di un San Siro che torna a cantare e di un ambiente dal quale stanno, seppur lentamente, sparendo le nubi. Ci vuole unità, come lo stesso Conceicao ha più volte sottolineato, perché, e non ce ne voglia la proprietà americana, il calcio non è sostenuto solo dai conti e dalle cifre, ma anche dalle emozioni di chi entra in campo e di chi guarda dagli spalti.
Errori da non ripetere
—A giugno, infine, si farà il bilancio finale. Chiaramente, i risultati ottenuti in questa stagione peseranno eccome, ma la dirigenza rossonera dovrà dimostrare di aver imparato dai propri errori. Se vuoi giocare in Champions League ogni anno hai bisogno di qualità, di giocatori di livello e di una costante evoluzione. Il bilancio è molto importante, ormai lo abbiamo capito, ma è altrettanto importante la squadra che scende in campo. La scorsa estate è stata vissuta all'insegna della confusione, di ingaggi che hanno mosso tanti dubbi e uno spartito che non vedeva alcuna comunicazione con l'allenatore seduto in panchina. Ecco, dalla prossima estate, che sia Conceicao o chi per lui, la dirigenza dovrà pianificare ogni mossa, ogni trattativa e ogni dettaglio che riguarda il campo: perché errare è umano, ma perseverare è diabolico.
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