Da lui, però, ci si aspetta un deciso, concreto salto di qualità in questi mesi e nelle stagioni a venire. Da quando, infatti, Moncada - ex Monaco - comanda l'area scout del Milan, di fatto si ricordano soltanto poche, vere, geniali intuizioni. Nell'estate 2019, per esempio, fu l'artefice dell'arrivo di Theo Hernández (poi convinto definitivamente da Maldini nel famoso colloquio sulla spiaggia a Ibiza) e di Rafael Leão. Due potenziali campioni, ma molto acerbi: il primo reduce da annate così e così; il secondo con una sola annata da professionista sulle spalle, nel Lille.
Colpi che, però, per il Milan di Elliott, all'epoca in piena rifondazione e con i bilanci pesantemente rosso, andavano più che bene. C'era tutto il tempo di poter aspettare i giocatori, dare loro modo di esplodere e di crescere gradualmente. Di pari passo con la crescita della squadra. Adesso, però, tutto è cambiato in casa rossonera. Il Milan è un club reduce da tre bilanci in utile e ha una squadra che punta a stare stabilmente nell'élite del calcio italiano ed a rientrare a pieno titolo anche in quella del calcio europeo.
Giocatori come Odogu e Athekame sono riserve. Serve ben altro
—Come fare? Con acquisti roboanti sul mercato? Non necessariamente. Bisognerebbe sfruttare al meglio - compatibilmente con i parametri economici - occasioni come Luka Modrić e Adrien Rabiot. Affiancando ad acquisizioni di questo tipo giocatori segnalati dallo scouting, quindi da Moncada. Che siano, però, vere e proprie 'pescate'. Nelle ultime stagioni - eccezion fatta per Tijjani Reijnders - non si ricordano altri acquisti presi a pochi soldi e poi rivelatisi delle pepite d'oro. Tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello economico (rivenduto a tre volte il prezzo d'acquisto al Manchester City).
Per il resto, Moncada ha continuato a portare giocatori, sicuramente validi nel potenziale, come David Odogu e Zachary Athekame, che, però, al massimo possono essere dei rincalzi in questo Milan. Non sicuramente dei titolari pronti subito come lo erano Theo, Leão e Reijnders. Se non si alza la qualità dei giocatori trovati dallo scouting sarà difficile, in futuro, mantenere una rosa altamente competitiva nel rispetto dei bilanci.
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