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Milan, la panchina è un rebus: chi accetterebbe un progetto senza Champions?

Francesco Aliperta Redattore 
Il Milan ragiona sul nuovo direttore sportivo ma non dimentica la panchina. Quale allenatore accetterebbe un progetto senza Champions League

Il futuro del Milan è tutto da scrivere. Nonostante la stagione non sia ancora conclusa, le possibilità che i rossoneri strappino il pass per la prossima edizione della Champions League sono davvero basse. I nove punti dal quarto posto, occupato dal Bologna, pesano come un macigno e l'idea generale, tra il tifo rossonero, è che una qualificazione all'Europa League, o addirittura alla Conference League, rappresenti un totale fallimento. C'è poi la questione, del tutto aperta, legata al prossimo direttore sportivo del Diavolo, ma non è assolutamente da sottovalutare anche il casting per il successore di Sergio Conceicao.

Panchina Milan, chi arriva senza Champions? Il cerchio dei nomi si stringe

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Diventa davvero difficile pronosticare un singolo nome, poiché i fattori da valutare sono molteplici. In primis, bisognerà capire quale sarà il progetto del prossimo direttore sportivo, quale sarà la linea guida e quanto potranno intralciare possibili paletti economici. Gli introiti della Champions League garantiscono una somma importante che il Milan rischia di non incassare. Ecco, dunque, che si passa al secondo punto: quale allenatore accetterebbe un progetto senza la massima competizione europea? In molti risponderebbero con un solo e unico nome: Antonio Conte.

La situazione dell'attuale tecnico del Napoli, però, sarà tutta da scoprire. Lo stesso Manna, dirigente azzurro, ha spiegato che spera di poter continuare con lui, anche a fronte di un contratto triennale firmato solo la scorsa estate. Antonio Conte, insomma, resta il sogno di tanti tifosi rossoneri. Ripartire, praticamente da zero, con lui garantirebbe la bontà di un progetto certamente ambizioso e, soprattutto, a breve termine. Tornare subito grandi dopo due stagioni alquanto deludenti potrebbe poi colmare la distanza creatasi tra i tifosi e la dirigenza.

Eppure, i dubbi ci sono e persistono. La paura più grande è quella che il Milan vada su un profilo diverso, magari giovane o con poca esperienza. Roberto De Zerbi scalda per il suo passato in rossonero e per la sua bella idea di gioco, ma non entusiasma per i titoli vinti in carriera e per un curriculum che vede solo squadre certamente, e con tutto il rispetto, non paragonabili al Milan. Sul mercato c'è ancora Massimiliano Allegri, svincolato dopo l'ultima avventura alla Juventus. Un suo ritorno assicurerebbe un certo tipo di piazzamento, ma bisognerebbe capire se riuscirebbe a coesistere con l'idea del famoso "gruppo di lavoro". Insomma, non solo il direttore sportivo, anche la panchina rischia di diventare un rebus importante.