La lista delle colpe è bella lunga ma a predominare, da due anni a questa parte, c'è solo caos e confusione. Ci si chiede, ancora oggi, quale fosse il motivo che ha portato ai primi cambiamenti, il perché del licenziamento di Maldini, della cessione di Tonali, della creazione di una dirigenza senza alcun direttore sportivo. Ci si chiede come mai si è passato a un sistema più "americano", ben consci delle complicate dinamiche nel campionato italiano. Si fanno domande sull'effettivo ruolo di Zlatan Ibrahimovic, sul vero peso di Giorgio Furlani, sulla presenza, o meno, di Elliott nell'ombra di RedBird.
Tante domande e ancora zero risposte. Intanto, il Milan gioca, perde e, probabilmente, nella prossima stagione avrà solo due impegni: campionato e Coppa Italia. Diciamo probabilmente, poiché la semifinale contro l'Inter è l'ultimo vero appuntamento di questa annata fallimentare. Qualora i rossoneri ne uscissero sconfitti, allora, la stagione del Diavolo può dirsi conclusa con ben 5 giornate e un mese d'anticipo. A maggio, però, non sarà solo tempo di bilanci, ma anche di risposte. Sperando, ovviamente, che i colpevoli di questa assurda caduta possano pagare. LEGGI ANCHE: Milan-Atalanta, Reijnders: se manca lui si spegne tutto. E' fondamentale perché...>>>
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