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Milan, dai cuori ai veleni: il caso Pato e il lato oscuro dei social

Milan, Pato: 'Che bello segnare all'Inter. Contro il Barcellona non volevo...'
Un semplice messaggio di congratulazioni si è trasformato in un vero e proprio vespaio di polemiche: il tweet di Pato, ex Milan
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Un semplice messaggio di congratulazioni si è trasformato in un vero e proprio vespaio di polemiche. Alexandre Pato, ex attaccante del Milan, ha utilizzato il proprio account X (ex Twitter) per complimentarsi con l'Inter in seguito alla loro qualificazione alla finale di Champions League. Un gesto sportivo, forse ingenuo nella sua semplicità, che non è affatto piaciuto a una frangia del tifo rossonero.

Quando un “bravo” diventa tradimento: il tweet di Pato scatena l’ira rossonera

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Il post del brasiliano ha rapidamente raccolto una valanga di commenti, molti dei quali ben lontani dalla sportività e dal rispetto. Tra le reazioni più civilizzate, si leggono messaggi di disappunto e incredulità per il sostegno espresso verso i rivali cittadini. Tuttavia, una minoranza di utenti ha travalicato il limite, riversando sul giocatore un'ondata di insulti personali e recriminazioni legate al suo periodo in rossonero.


Frasi come «Ho goduto ad ogni tuo infortunio», «Ca**o dici cancella dai», e il velenoso «Ma ti svegli che abbiamo sprecato 5 anni a starti dietro che eri sempre rotto» sono solo alcuni esempi del tenore di certi commenti apparsi sotto il tweet di Pato. Un linguaggio violento e gratuito che non rende onore alla passione sportiva e che evidenzia, ancora una volta, come i social network possano trasformarsi in un terreno fertile per l'odio online.

Il gesto di Pato, pur nella sua innocenza di voler riconoscere il successo di un'altra squadra italiana in campo europeo, ha toccato una corda sensibile nel cuore dei tifosi milanisti, ancora scottati dalla rivalità cittadina e, probabilmente, da un pizzico di nostalgia per un giocatore che, nonostante il talento, non riuscì mai a esprimersi pienamente a causa dei numerosi infortuni.

L'episodio solleva ancora una volta il dibattito sull'utilizzo dei social media da parte degli atleti e sulla reazione, spesso eccessiva e fuori controllo, di alcuni sostenitori. Se da un lato è comprensibile una certa amarezza per il successo dei rivali, dall'altro il ricorso all'insulto e all'odio personale rappresenta sempre un limite invalicabile. La vicenda Pato-tifosi del Milan è un triste promemoria di quanto il confine tra passione e intolleranza possa essere labile nel mondo del calcio, soprattutto nell'era dei social network. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, Hancko: sondato il terreno. Le ultime>>>