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Milan, da Conceicao alla squadra fino alla dirigenza: serve ripartire da zero

Tammy Abraham, giocatore del Milan 23/02/2025 PianetaMilan.it
Il Milan perde con il Torino e la rincorsa alla Champions si fa ancora più complicata. Il club rossonero deve ripartire da zero
Francesco Aliperta Redattore 

La sconfitta contro il Torino rischia di estromettere il Milan dalla corsa alla Champions League. L'ultima e vera chiamata per la rincorsa è programmata per giovedì 27 febbraio, quando i rossoneri recupereranno la sfida contro il Bologna. La squadra di Sergio Conceicao commette gli stessi errori, ma stavolta ci si mette di mezzo anche la sfortuna. Tanto predominio ma poca concretezza, quattro punte in campo e l'unico gol della serata lo segna un centrocampista, Tijjani Reijnders. Attorno al mondo rossonero c'è delusione, c'è frustrazione, c'è la consapevolezza di navigare a vista, senza una programmazione chiara e forte.

C'è da ripartire

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Insomma, c'è da ripartire da zero. Nessuno è escluso dal banco degli imputati. La squadra non ha dimostrato carattere, l'allenatore non riesce a mettere la sua impronta (anche se il tempo a disposizione è sempre poco) e la dirigenza ha provato a rimediare agli errori fatti in estate con un mercato invernale sì buono, ma non completo. Bocciati tre quarti degli acquisti estivi e bocciato l'allenatore scelto a giugno: un fallimento che potrebbe diventare totale se il Milan non chiuderà la stagione al quarto posto in campionato.


Bisogna rifondare, ma c'è anche la necessità di uomini di campo. Il riferimento è, ovviamente, ai dirigenti rossoneri. Il famoso "gruppo di lavoro" non si è dimostrato all'altezza, ha sbagliato nella sua comunicazione così quanto nelle decisioni prese fino a ora. Le squadre vincenti, d'altronde, hanno sempre avuto alle spalle una grande dirigenza, ma se i tifosi rossoneri si guardano indietro trovano solo un silenzio assordante. Il Milan ha il vitale bisogno di una gerarchia chiara, di una guida coraggiosa, di investimenti che dichiarino una grande ambizione.  A giugno, dunque, rifondare diventa un imperativo: anche a costo di scelte impopolari.

E la squadra?

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Da Rafael Leao a Theo Hernandez fino a Mike Maignan. Gli eroi del 19esimo scudetto sono messi in discussione. La questione rinnovi, alcuni comportamenti spiacevoli, le prestazioni e, soprattutto, i risultati non possono garantire sicurezze. I tifosi rossoneri guardano al futuro con pessimismo, ma questa diventa l'occasione perfetta per ricominciare da zero. Le rivoluzioni sportive, ricordiamo, possono avvenire anche senza sacrifici, ma i nostri eroi devono cambiare marcia e mentalità. Ibrahimovic e compagni hanno provato a creare il Milan in sette giorni, hanno fallito e tra non molto avranno un'estate intera per riprovarci. LEGGI ANCHE: Milan, con le quattro punte si fa fatica. E le statistiche sono deludenti >>>