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Milan, cos’è cambiato con Tare? Il modus operandi è lo stesso e …

Fabio Barera
Fabio Barera Redattore 
Con l'arrivo di Igli Tare sembra essere cambiato davvero poco in casa Milan, almeno per quanto concerne il calciomercato. Il modus operandi ...

Il Milan, al termine della passata stagione, ha cambiato rotta con l'arrivo di Igli Tare in dirigenza e Massimiliano Allegri in panchina, ma almeno sul piano del calciomercato sembra essere cambiato davvero poco. La premessa, in tal senso, è doverosa. Il direttore sportivo albanese, in questa situazione, non ha colpe o responsabilità particolari, anche perché lui stesso è arrivato a ricoprire questo ruolo troppo tardi rispetto al previsto. Il che, di fatto, gli ha permesso di avere poco tempo per organizzarsi e lavorare sulle diverse trattative, a differenza di quanto si è sempre trovato a fare, ad esempio nel corso della sua esperienza alla Lazio.

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Quello che si desume da questi primi mesi del suo operato, comunque, è che a livello di calciomercato non è cambiato molto rispetto a come si lavorava nelle scorse stagioni. Certo, la rivoluzione c'è stata con i due nuovi elementi tra dirigenza e panchina, ma il modus operandi è rimasto il medesimo del passato. La trattativa per Ardon Jashari ne è l'esempio più lampante, ma non è l'unico. Ancora una volta ci si trova ad avere a che fare con operazioni che non si chiudono per il milione in più o in meno, a seconda che la prospettiva sia quella del venditore o dell'acquirente.

I nomi proposti effettivamente da Igli Tare sembrano essere pochi, rispetto a quelli che invece vengono avanzati dal reparto scout, che continua ad avere un peso molto elevato. Sulle trattative, comunque, c'è sempre la parola della parte della dirigenza che si occupa degli aspetti finanziari ed economici, altrimenti non si spiegano certi tira e molla. Come detto, la colpa non è di Igli Tare, ma quello che emerge da questi primi scampoli del suo operato è che, al di là di qualche lampo - vedi Luka Modric - la solfa è rimasta la stessa di sempre.