La sconfitta contro l'Atalanta, forse, mette fine alle speranze europee del Milan. I rossoneri perdono l'ennesimo big match e consolidano il deludente nono posto in classifica. Eppure, la squadra di Sergio Conceicao aveva anche approcciato bene alla gara, con uno spartito tattico che vedeva il Diavolo in cerca di ripartenze veloci per colpire la difesa di Gianpiero Gasperini. Al primo vero errore del match, però, il Milan affonda. L'Atalanta va a segno con Ederson e, dal 60' in poi, in campo c'è solo confusione.


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Milan, Conceicao si difende ma i numeri parlano chiaro: media peggiore di Fonseca
Milan, la strenua difesa di Conceicao. Ma i risultati, e i numeri, lo condannano
—Conceicao prova a scuotere la squadra con cambi offensivi ma ciò che ne consegue è solo caos e scompiglio. Il tecnico portoghese rivoluziona la squadra sul piano tattico e il Milan perde quella compattezza avuto nei precedenti minuti. Insomma, non proprio la scelta migliore. Da lì in poi, difatti, i rossoneri non riescono più a giocare, affidandosi semplicemente alle azioni individuali che non scalfiscono minimante la difesa nerazzurra.
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Per Conceicao è l'ennesimo errore tecnico-tattico. Un peccato, soprattutto pensando alla gara di Udine e a una formazione, quella con la difesa a 3, che sembrava aver creato la giusta solidità difensiva. Il tecnico portoghese, poi, si difende durante le interviste post-partita, spiegando che, dal suo arrivo, le indiscrezioni non fanno altro che parlare del suo possibile sostituto. Eppure, i numeri parlano chiaro e, escludendo la Supercoppa vinta, Conceicao non ha fatto certamente meglio del suo predecessore.
La media punti di Paulo Fonseca, infatti, si assestava sull'1,60, mentre quella di Conceicao è ferma a 1,50. Troppi gli scivoloni, troppi gli errori tattici, così il futuro del tecnico portoghese appare ormai segnato, anche qualora portasse a casa la Coppa Italia. L'ex tecnico del Porto diventa dunque l'ennesimo sbaglio di una stagione all'insegna dell'improvvisazione. Conceicao ha accettato l'offerta del Milan per mettersi in gioco, per provare a risolvere una situazione che, purtroppo, non riguarda solo il calcio giocato. Vero, il suo impatto ha comunque fruttato un trofeo, e potrebbe fruttarne un altro, ma i risultati in campionato appaiono come una condanna. In più, alcune sue dichiarazioni, così come la sua comunicazione in generale, verte sulla difesa del proprio lavoro seguendo le orme del suo predecessore. Forse, e diciamo forse, i colpevoli di questo disastro non sono solo Conceicao, Fonseca e la squadra.
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