Il Milan si appresta a vivere questo finale di stagione ma il destino di Sergio Conceicao appare già chiaro: cosa non ha funzionato con lui?
La stagione non è ancora conclusa ma il Milan guarda già al futuro. L'annata rossonero non si può certamente definire positiva, nonostante una Supercoppa vinta e una semifinale di Coppa Italia ancora da giocare. La squadra allenata da Sergio Conceicao è reduce da ben tre sconfitte consecutive e vede allontanarsi, pericolosamente, il quarto posto. Sono molti i tifosi del Diavolo che iniziano ad abituarsi all'idea che, nella prossima stagione, il Milan non farà parte delle squadre presenti alla Champions League 2025/26. Questi ultimi impegni rossoneri, tra campionato e la Coppa Italia sopracitata, rischiano di diventare un preludio a ciò che inizierà in estate: una vera e propria rivoluzione.
Conceicao ai titoli di coda
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Tra i vari rumors che comprendono dirigenza e giocatori, c'è anche Sergio Conceicao. Il tecnico portoghese, arrivato a fine dicembre per sostituire Paulo Fonseca, è diventato l'allenatore rossonero più veloce a conquistare un trofeo (solo due partite), ma non ha saputo continuare nella sua striscia positiva. Anzi, Conceicao ha trovato davvero tante difficoltà, tra un ambiente già complicato e una squadra fin troppo fragile mentalmente. Il suo epilogo, dunque, appare scritto. Sembrano davvero poche le chance di rivedere Conceicao sulla panchina rossonera anche nella prossima stagione, nuovo DS permettendo, e possiamo così analizzare ciò che non ha funzionato con il tecnico portoghese.
In primis c'è una comunicazione molto schietta e diretta. Le parole di Conceicao hanno spesso entusiasmato i tifosi ma, probabilmente, ha alterato qualche rapporto con i giocatori. La sua filosofia è sempre stata chiara e la sua mentalità sembrava poter davvero funzionare, come visto in Supercoppa ad esempio. Tuttavia, la garra di Conceicao non ha saputo trovare un giusto prosieguo e troppo spesso abbiamo visto una squadra scarica prima fisicamente e poi caratterialmente.
Le scelte tattiche e la solitudine
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Alcune scelte tattiche, poi, lasciano tutt'ora diversi dubbi. Il 4-4-2 molto offensivo ha funzionato a fasi alterne, portando al Milan un reparto offensivo molto importante ma, allo stesso tempo, lasciando la retroguardia a un'impostazione che ha evidenziato i chiari problemi della difesa rossonera. Difatti, Conceicao non possiede i giocatori giusti per giocare come vuole e lui stesso lo ha sottolineato in alcune interviste post partita. Il mercato invernale ha donato al Diavolo delle pedine di grande valore (Joao Felix e Gimenez) ma inghiottite da un momento della storia rossonera in cui le cose, semplicemente, non funzionano a dovere.