Milan, Allegri ha giocato con due moduli durante la prima parte dell'estate rossonera: ecco cosa cambia e non solo. La nostra analisi
Il Milan ha concluso la sua tournée in Asia e Australia con tre partite importanti: i rossoneri hanno giocato contro Arsenal, Liverpool e Perth Glory praticamente al completo (al ritorno a Milanello arriveranno anche Modric e Santiago Gimenez). In queste sfide, viste anche le difficoltà sul mercato nel trovare due terzini, Massimiliano Allegri ha puntato molto su un 3-5-1-1 molto particolare: Pulisic da seconda punta e Leao da 'falso nueve', ma comunque pronto a svariare su tutto il fronte offensivo. Contro il Perth Glory, Allegri ha usato anche un più classico 4-3-3 nella prima frazione, modulo che potrebbe essere quello definitivo? Solo il campo lo dirà. Quali differenze e quali pro e contro danno i due moduli ai rossoneri?
Milan, Allegri: in mano due moduli. Come usarli? Ecco cosa cambia e un punto fermo
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Partiamo dal modulo più usato questa estate, ovvero quello a tre. I difensori titolari sembrerebbero essere Tomori, Thiaw e Pavlovic, con l'inglese braccetto destro e il serbo braccetto sinistro. Contro il Liverpool hanno mostrato una buona chimica e una buona armonia di reparto, meno contro l'Arsenal. Come quinti di centrocampo Saelemaekers e Bartesaghi: il primi è perfetto per questo ruolo, per la sua voglia di correre e tornare in difesa e per le sue capacità tecniche e offensive. Il secondo ha fatto vedere cose buone e potrebbe crescere molto. In attacco Leao è sembrato molto a suo agio come finta punta, così come Pulisic, che non ha alcun problema nella sviare su tutto il reparto offensivo, anzi.