C'è, però, un punto sul quale i tifosi tendono a criticare maggiormente ed è quello relativo al mercato. Dall'insediamento di RedBird in poi abbiamo spesso sentito parlare del famoso algoritmo, dei dati e delle statistiche legate alle prestazioni dei giocatori seguiti sul mercato. Ecco, questo ha poi portato alla campagna della scorsa stagione, quando il tetto massimo, per trattativa, era di "soli" 20 milioni di euro.
Il gruppo prima della squadra
—Con l'aggiunta di un direttore sportivo, il tanto pubblicizzato algoritmo potrebbe sparire. Non ne siamo certi, d'altronde il calcio è sempre più tecnologico, ma il Milan potrebbe affidarsi maggiormente all'occhio di un uomo di campo. Una persona di calcio, insomma, un profilo che può vantare tanta esperienza alle spalle. Che sia Paratici, D'Amico o qualcun altro poco importa, poiché il calcio europeo è diverso rispetto allo sport americano e Cardinale, forse, potrebbe finalmente averlo capito.
Occhio ed esperienza, dicevamo. Un uomo di calcio risulta ormai fondamentale, sia per riconoscere il talento dei giovani emergenti e sia per valorizzarlo. I dati, del resto, non spiegano proprio tutto e non osservano, con attenzione e scrupolo, le qualità morali del giocatori che si va a ingaggiare. La creazione di un gruppo prima ancora della squadra, il senso di appartenenza, lo spirito della maglia. Queste sono caratteristiche che un dirigente di esperienza valuta e giudica con riservo, ben cosciente di star trattando con degli uomini e non con dei numeri. LEGGI ANCHE: Milan, Jorge Mendes da alleato… a nemico? Leao e l’insidia Chelsea >>>
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