Ma il suo impatto non si è fermato lì. A lui si deve l’intuizione di portare sulla panchina del Porto un giovane José Mourinho, il tecnico che tra il 2002 e il 2004 ha guidato la squadra a un ciclo straordinario: Coppa UEFA, Champions League, due campionati portoghesi, una Coppa di Portogallo e una Supercoppa. Un biennio che ha proiettato il Porto nell’élite del calcio mondiale e ha lanciato la carriera dello Special One.
L’eredità di un gigante del calcio
—Oltre ai successi sul campo, Pinto da Costa ha lasciato un’impronta indelebile anche nella gestione sportiva e nell’organizzazione del club, trasformando il Porto in una macchina vincente e un modello di riferimento nel calcio europeo.
Con la sua scomparsa, il calcio perde uno dei dirigenti più influenti e vincenti di sempre, un uomo che ha cambiato per sempre la storia del Porto e del calcio portoghese. LEGGI ANCHE: Pulisic: “Milan passo perfetto per me. Con Conceicao sono libero. Ibra …” >>>
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