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L’obiettivo di Rebic: migliorare il carattere per esplodere definitivamente

Ante Rebic, attaccante del Milan (credits: GETTY Images)

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Ante Rebic, esterno d'attacco del Milan, ha mostrato qualità straordinarie, ma un carattere troppo fumantino

Renato Panno

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Una storia strana quella di Ante Rebic al Milan, un po' da dottor Jekyll e Mr. Hyde. Il croato, dopo un inizio di stagione a dir poco complicato, ha deciso di prendersi la squadra sulle spalle da gennaio in poi. Tutto è nato dalla doppietta contro l'Udinese che ha permesso ai rossoneri di avere la meglio nel finale. Da lì in poi, strada completamente in discesa e gol a raffica. Difficile immaginare un tale exploit, ma era altrettanto complicato pensare a Rebic come panchinaro fisso.

Non bisogna dimenticare che, con la sua Croazia, Ante si è laureato vice campione del mondo poco meno di due anni fa. L'arrivo di Zlatan Ibrahimovic ha poi sicuramente esaltato le sue grandi doti tecniche e fisiche. Con Ibra ad attirare l'attenzione dei difensori su di sé, il numero 18 ha trovato tantissimi spazi, punendo ripetutamente i portieri avversari. Un giocatore che, qualitativamente, può essere considerato un top player ma che, troppo spesso, ha messo in mostra alcune lacune caratteriali.

Prima di essere un ottimo esterno d'attacco, Rebic è un giocatore coriaceo, che butta il cuore oltre l'ostacolo. A volte anche troppo, ed eccedendo dal punto di vista comportamentale. Un esempio su tutti: l'espulsione contro la Juventus in Coppa Italia. Considerando quello scenario, l'entrata killer su Danilo è stata davvero disastrosa. Gianluigi Donnarumma aveva appena parato un rigore difficilissimo su Cristiano Ronaldo, il Milan doveva segnare un gol vista la situazione di svantaggio. Reggere il colpo di un'espulsione era davvero impossibile, un colpo basso per il morale dei giocatori.

E cosa dire dello contro con Gaston Ramirez contro la Sampdoria? Il Diavolo aveva la partita in pugno, eppure Rebic non ce l'ha fatta a mantenere i nervi saldi, tanto da costringere Stefano Pioli a sostituirlo a fine primo tempo. Questi sono i limiti caratteriali da limare al più presto, perché per diventare un top player non bastano le doti tecniche, è importantissimo avere una mente lucida e capace di leggere al meglio tutte le situazioni.

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