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Kevin-Prince Boateng, il “Prince” rossonero: talento, spettacolo e amore per il Milan

esultanza gol Kevin Prince Boateng AC Milan Milan-Barcellona 2-3 Champions League 2011-2012
Oggi Boateng compie 38 anni, e questa è l’occasione perfetta per rivivere i momenti più memorabili della sua carriera, legati al Milan
Alessia Scataglini

Kevin-Prince Boateng è stato uno dei colpi di mercato più affascinanti della gestione di Adriano Galliani. Nell’estate del 2010, il “Condor” lo prelevò dal Genoa in un’operazione che si inserì nello stesso periodo degli acquisti di Robinho e Zlatan Ibrahimovic, costruendo una squadra di altissimo livello per l’allora allenatore Massimiliano Allegri. Una formazione che non tardò a dimostrare il proprio valore, culminando con la conquista dello scudetto nella stagione 2010-2011.

Oggi Boateng compie 38 anni, e questa è l’occasione perfetta per rivivere i momenti più memorabili della sua carriera, legati soprattutto ai colori rossoneri.


L’arrivo al Milan e il rapporto speciale con i tifosi

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Approdato al Milan nell’estate del 2010, Boateng arrivava con la reputazione di essere un giocatore talentuoso ma dal carattere difficile. Tuttavia, nel corso della sua prima avventura in rossonero, smentì ogni pregiudizio, dimostrandosi un professionista esemplare e un uomo squadra sempre pronto a dare il massimo. La sua energia, il carisma e le sue giocate lo resero rapidamente uno degli idoli dei tifosi, specialmente tra i più giovani, che spesso cercavano di imitarne le acconciature eccentriche.

Con la maglia del Milan, Boateng vinse uno scudetto da protagonista e una Supercoppa Italiana, lasciando un segno profondo nella memoria dei sostenitori rossoneri. Dopo aver lasciato Milano nell’estate del 2013, tornò a gennaio 2016 per una seconda avventura, meno fortunata ma ugualmente significativa. A rendere indimenticabile il suo legame con il club è stato anche il celebre moonwalk di Michael Jackson, eseguito durante la festa scudetto a San Siro, diventato un’icona di quel trionfo.

I gol capolavoro del “Boa”

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Boateng non era solo un centrocampista dinamico, dotato di una straordinaria forza fisica e di una grande capacità di inserimento, ma anche un giocatore dalla tecnica raffinata, capace di segnare gol spettacolari. Tra le sue prestazioni più leggendarie spicca la storica tripletta contro il Lecce: entrato nella ripresa con il Milan sotto 3-0, cambiò completamente il volto della partita con tre gol straordinari, contribuendo alla rimonta culminata con il 3-4 firmato da Mario Yepes.

Anche in Champions League Boateng lasciò il segno con reti memorabili. Il suo gol contro il Barcellona è ancora oggi uno dei più belli di tutta la sua carriera: controllo volante con il destro, tocco di tacco a seguire e una conclusione fulminante sul primo palo. Una giocata di puro genio. Indimenticabile anche la rete contro l’Arsenal, con un tiro al volo potentissimo su assist di Nocerino che non lasciò scampo a Szczesny.

Un legame indissolubile con il Milan

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Nonostante le numerose esperienze vissute in carriera, il Milan resta il club che Boateng porta nel cuore: “È la squadra che ricordo con più affetto. Il clima che si era creato lì in quei tre anni era bellissimo. Quando torno a Milano sento ancora questo affetto”.

Anche il gol che lui stesso considera il più bello della sua carriera è legato ai colori rossoneri: “È facile: quello contro il Barcellona, quando ero al Milan. Giocare in Champions e segnare un gol così… È sicuramente il più bello, finora”.

La partita più folle: Lecce-Milan 3-4

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Tra le tante partite indimenticabili giocate con la maglia del Milan, Boateng non ha dubbi su quale sia stata la più pazza: la storica rimonta contro il Lecce, culminata con la vittoria per 3-4. Quella partita arrivò al termine di una settimana particolare per il “Prince”, come lui stesso ha raccontato:

“Mi avevano detto che non ero abbastanza professionale e mi misero in panchina. Ero molto arrabbiato. Alla fine del primo tempo perdevamo 3-0, mi scaldavo con Aquilani e lui mi disse che serviva un miracolo. Io, scherzando, risposi che ci avrei pensato io. Entrai e feci tripletta, poi vincemmo 4-3. Alla fine, Aquilani mi disse che ero un pazzo. A Braida non dissi nulla: la miglior risposta è sempre quella data sul campo”.

Boateng, il “Prince” che non si dimentica

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Con il suo talento, la sua energia e il suo carisma, Kevin-Prince Boateng ha scritto pagine indelebili nella storia recente del Milan. I suoi gol spettacolari, le sue esultanze memorabili e il suo amore dichiarato per i colori rossoneri lo rendono uno dei giocatori più amati dai tifosi.

A 38 anni, il “Prince” resta un simbolo di una squadra capace di coniugare spettacolo, grinta e successi. E il suo legame con il Milan, come ha dimostrato più volte, è destinato a durare per sempre. LEGGI ANCHE: Milan, Pavlovic promosso da San Siro. La stagione con i numeri>>>

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