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Kakà ne fa 43. Non resta che sperare nel figlio: le sue prodezze

Alessia Scataglini
Alessia Scataglini
Ricardo Kakà ha spento 43 candeline, ma ora il protagonista è un altro: Luca Celico Leite, per tutti Kakà Jr, suo figlio.

Ricardo Kakà ha spento 43 candeline, un numero che per i tifosi del Milan evoca ancora gol spettacolari, accelerazioni fulminee e un'eleganza innata che ha illuminato San Siro per anni. Mentre celebriamo il compleanno di una leggenda, un'eco del suo talento sembra riaccendersi attraverso un video che ha fatto il giro del web: protagonista, suo figlio, Luca Celico Leite, per tutti Kakà Jr.

Da Leggenda a Erede? Mentre Kakà festeggia, gli occhi sono puntati sul figlio

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A soli 16 anni, il giovane talento brasiliano sta già facendo parlare di sé. Le immagini del suo allenamento con i coetanei mostrano un dribbling e un controllo di palla che non sfigurerebbero tra i professionisti. Con la maglia numero 9 sulle spalle, Kakà Jr. danza tra gli avversari con una naturalezza che ricorda il padre, scagliando poi tiri precisi che lasciano presagire un futuro radioso. La somiglianza, fisica e stilistica, è disarmante, una sorta di déjà-vu che ha mandato in fibrillazione i cuori rossoneri, ma non solo.

Il video, infatti, sta spopolando sui social brasiliani, scatenando un'ondata di entusiasmo e paragoni con il celebre genitore. C'è già chi, con fervore, invoca il San Paolo, una delle prime squadre in cui Kakà senior ha brillato, affinché lo metta subito sotto contratto. Il sogno di vedere un erede, un talento che possa raccogliere il testimone di un padre che ha fatto la storia del calcio, si materializza in quel breve filmato, alimentando le fantasie dei tifosi di tutto il mondo.

Certo, il percorso è ancora lungo e tortuoso. Il talento mostrato in un video virale è solo un piccolo seme che dovrà germogliare e crescere in un ambiente competitivo e spietato come il calcio professionistico. La pressione di un cognome così illustre può essere un'arma a doppio taglio, un'aspettativa costante che rischia di schiacciare le giovani spalle.


Ma in questo momento, di fronte a quei dribbling sinuosi e a quei tiri promettenti, è difficile non lasciarsi andare a un pizzico di ottimismo. C'è qualcosa di profondamente romantico nell'idea di un'eredità calcistica, di un talento che si tramanda di padre in figlio, portando con sé non solo abilità tecniche ma anche un legame affettivo con una maglia e una tifoseria.

Kakà ha lasciato un vuoto immenso nel cuore dei milanisti, un'assenza che nessuna stella successiva è riuscita a colmare completamente. La speranza di rivedere un giocatore con la sua eleganza e la sua capacità di fare la differenza è sempre viva. E oggi, quel desiderio si incarna, almeno in parte, nelle movenze del figlio, con un occhio di riguardo anche al club che lanciò il padre. Non mettiamogli fretta, non carichiamolo di aspettative eccessive.

Lasciamo che Kakà Jr. cresca con i propri tempi, con la propria individualità. Ma in questo giorno in cui celebriamo il compleanno di suo padre, non possiamo negare un sussulto di emozione di fronte a quel talento che sembra sbocciare. E chissà, magari un giorno, proprio come suo padre, lo vedremo esplodere, magari con la maglia del San Paolo, o chissà, sognando in grande, con quella rossonera che ha reso leggendario il suo nome. LEGGI ANCHE: Leao e Theo Hernandez: la chiave per la svolta del Milan nel derby >>>