Ma in questo momento, di fronte a quei dribbling sinuosi e a quei tiri promettenti, è difficile non lasciarsi andare a un pizzico di ottimismo. C'è qualcosa di profondamente romantico nell'idea di un'eredità calcistica, di un talento che si tramanda di padre in figlio, portando con sé non solo abilità tecniche ma anche un legame affettivo con una maglia e una tifoseria.
Kakà ha lasciato un vuoto immenso nel cuore dei milanisti, un'assenza che nessuna stella successiva è riuscita a colmare completamente. La speranza di rivedere un giocatore con la sua eleganza e la sua capacità di fare la differenza è sempre viva. E oggi, quel desiderio si incarna, almeno in parte, nelle movenze del figlio, con un occhio di riguardo anche al club che lanciò il padre. Non mettiamogli fretta, non carichiamolo di aspettative eccessive.
Lasciamo che Kakà Jr. cresca con i propri tempi, con la propria individualità. Ma in questo giorno in cui celebriamo il compleanno di suo padre, non possiamo negare un sussulto di emozione di fronte a quel talento che sembra sbocciare. E chissà, magari un giorno, proprio come suo padre, lo vedremo esplodere, magari con la maglia del San Paolo, o chissà, sognando in grande, con quella rossonera che ha reso leggendario il suo nome. LEGGI ANCHE: Leao e Theo Hernandez: la chiave per la svolta del Milan nel derby >>>
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