Durante l’audizione, Beretta ha svelato particolari sui contatti diretti tra la tifoseria organizzata e figure di rilievo all’interno dell’Inter. Ha parlato di rapporti personali con Javier Zanetti e Romelu Lukaku, raccontando persino di un orologio regalato dall’attaccante belga nella stagione del diciannovesimo scudetto nerazzurro.
Le dichiarazioni di Marotta
—Ancora più delicate sono le dichiarazioni che coinvolgono Giuseppe Marotta. Secondo Beretta, l’amministratore delegato nerazzurro non comunicava direttamente con lui, ma attraverso Matteo Norrito, detto “Chuk”, ex pugile e uomo vicino alla Curva Nord. Beretta ha definito questi rapporti “necessari” per garantire la tranquillità e l’ordine all’interno dello stadio, una rivelazione che getta ombre sulla natura della collaborazione tra club e ultras.
Di fronte a queste rivelazioni, la scelta di Milan e Inter di presentarsi come parte civile appare controversa. Se da un lato le società si dichiarano danneggiate dalle azioni delle frange più estreme del tifo, dall’altro emergono elementi che suggeriscono un dialogo continuo e diretto con gli stessi gruppi ora sotto accusa.
L’inchiesta è destinata a proseguire, ma una cosa è già chiara: questa vicenda rischia di offuscare ulteriormente l’immagine dei due club milanesi e di mettere sotto la lente d’ingrandimento i loro rapporti con le curve di San Siro. LEGGI ANCHE: Milan, ecco quattro buoni motivi per portarti a casa la Coppa Italia >>>
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