Inizia con un tuffo nel passato, tra i primi calci spensierati a Trieste e le prime avventure in squadre femminili pionieristiche, la toccante lettera con cui Sara Gama, carismatica capitana della Juventus Women e icona del calcio italiano, ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. Un viaggio straordinario, costellato da oltre 350 presenze con i club e 135 con la maglia azzurra della Nazionale.


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Gama dice addio al calcio giocato: “Da Trieste al mondo, un viaggio indescrivibile”
Addio al calcio giocato di Gama: "L'amore per questo sport resta per sempre"
—"Un pallone che mi ha portata a Tavagnacco e Chiasiellis, fuori casa ma pur sempre nelle terre friulane. E poi molto più lontano: Los Angeles, calcio americano, avanguardia del femminile. Parigi, per la prima grande esperienza all'estero. Sempre col mio compagno di viaggio, il pallone, il filo rosso che mi ha permesso di vivere emozioni indescrivibili inseguendo la mia grande passione. Poi Brescia, le prime vittorie con un club", ripercorre Gama, snocciolando le tappe fondamentali di una carriera ricca di esperienze e di crescita.
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L'azzurro della Nazionale occupa un posto speciale nei suoi ricordi: "E anche tanto azzurro, emozioni che non si dimenticano con la bandiera del proprio paese sul petto. Tante partite, tanti paesi toccati in giro per il mondo. Il nostro europeo da giovanissime, che ci ha dato speranza, e quel Mondiale che ci ha regalato consapevolezza".
L'ultima, significativa tappa è stata la Juventus: "Infine, lei: la Juventus. Tanti trofei e tante battaglie. Ma soprattutto, un club che ha fatto diventare realtà anche i sogni che non sapevamo di avere. Mille avventure vissute assieme a questi colori, quelli che ho indossato più a lungo dopo quelli azzurri. Ma la cosa che porterò per sempre con me è la luce negli occhi delle mie compagne il primo giorno che abbiamo iniziato questo splendido cammino: era già tutto scritto lì. Questi anni rappresentano un viaggio indescrivibile; e quello che resterà con me, come accade a tutti noi che viviamo di sport e di emozioni, sono le persone. Le compagne con cui abbiamo lottato per conquistare vittorie sul rettangolo verde, e per qualcosa di più grande fuori. Camminare fianco a fianco con voi in questo viaggio è stata per me la cosa più importante".
Gama volge poi lo sguardo al futuro, con gratitudine: "C'è tanta strada ancora da fare ma la percorreremo sempre una accanto all'altra, che sia in campo o che sia altrove. Grazie alla mia famiglia per aver fatto la cosa fondamentale: lasciarmi libera di decidere il mio destino e di tracciare da sola la strada che volevo. E grazie alle persone che mi sono state vicine in questi anni e che famiglia lo sono diventata. E poi grazie a voi, tifosi. Siete cresciuti insieme a noi. Sappiate che le vostre emozioni sono le nostre".
Il suo addio al calcio giocato è un messaggio carico di emozione e consapevolezza: "Da Trieste a Torino, passando per il mondo, il pallone va lontano ma torna sempre e quando lo fa porta con sé ciò che vale davvero: le persone, le emozioni, la vita. Oggi quel pallone lo calcio e lo lascio andare. Con orgoglio, con gratitudine, con il cuore pieno: è il mio addio al calcio giocato. L'amore per questo sport e per le sue persone resta con me per sempre". Un'icona lascia il campo, ma la sua eredità di leadership, passione e impegno continuerà a ispirare il calcio femminile italiano. LEGGI ANCHE: Milan, i prestiti fruttano un bel bottino. Da Morata a Kalulu: ecco quanto>>>
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