Si parlò di ammutinamento nei confronti dell’allora allenatore Paulo Fonseca. Niente di più sbagliato. Quel gesto di protesta, di aperta sfida, era chiaramente indirizzato alla società, con un messaggio chiaro e inequivocabile: non siamo contenti. Quella parte di spogliatoio, che conteneva al suo interno i senatori di lungo corso, stava dicendo chiaramente, nel modo più plateale possibile: ci sentiamo traditi. Traditi da scelte conservative e poco ambiziose, traditi dai propositi di grandezza sbandierati e poi rimangiati. Traditi da promesse non mantenute (un allenatore TOP Mondo) e dichiarazioni di grandeur irraggiungibili (ricordate ‘il calcio dominante’?)
Tutti si aspettavano un salto in avanti, che non c’è stato. E questo era evidente a tutti, giocatori in primis. Sembrava tutto una pagliacciata, una messa in scena poco convincente e divertente. In quel momento i calciatori hanno detto ‘stop, non ci sto’. I problemi, però, sono arrivato dopo. Perché giocatori, società e staff non hanno più saputo trovare mezzi e condizioni per svoltare e riprendersi, trasformando la stagione in una via crucis. Le premesse non sono buone? Ok, lo dici, lo manifesti e poi ti rimbocchi le maniche. La sensazione, invece, è più di qualcuno abbia totalmente mollato
Milan, quanto sei cambiato (finalmente)!
—E così un anno dopo è arrivata (finalmente) la rivoluzione. Di mercato, di uomini, propositi e dichiarazioni. E’ cambiato tutto o quasi. L’area sportiva ha trovato finalmente un suo uomo di riferimento (Igli Tare), mentre in panchina si è preso semplicemente il migliore possibile. Il più esperto e più titolato tra quelli raggiungibili: Massimiliano Allegri. Un allenatore forte, bravo, mediatico e con idee chiare. In grado di saperle trasmettere. Di riportare il sereno. Si è ripartiti dalle basi, con ambizione e pochi proclami. Si è ripartiti da un gruppo, una squadra, un collettivo. Poi si è aggiunto il resto: una difesa protetta e un gioco equilibrato. Un centrocampo forte, fortissimo. Tutto questo ha dato MOTIVAZIONI. Nel calcio, come nella vita, sono tutto. Ti spingono a dare sempre qualcosa in più. Si è ritrovato un orizzonte e un obiettivo comune.
Tutto molto lineare, coerente. D’altra parte ‘Il calcio è una cosa semplice”, dice sempre il Mister. E ha ragione. Oggi lo stiamo toccando con mano. Non so dove arriverà questa squadra. Ma è tornato il sereno. GODIAMOCELO
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