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City al tappeto in FA Cup: la stagione di Guardiola tra delusioni e un futuro incerto

Alessia Scataglini
Alessia Scataglini
La sconfitta del Manchester City contro il Crystal Palace nella finale di FA Cup rappresenta l'annata difficile di Guardiola

La sconfitta del Manchester City contro il Crystal Palace nella finale di FA Cup è la plastica rappresentazione di una stagione complicata per Pep Guardiola. Dopo anni di dominio in Inghilterra, culminati con il treble di due stagioni fa e altri tre trofei nella passata stagione, il City non ha mai seriamente impensierito le prime posizioni in Premier League. La vittoria del Community Shield è un magro contentino, e la sconfitta in FA Cup brucia come non mai. Ora, con sole due partite rimaste, l'obiettivo minimo è agguantare il quinto posto, impresa tutt'altro che scontata con il sesto posto attuale.

City ko in FA Cup: Guardiola verso l'addio tra delusioni e mercato faraonico?

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Nonostante questa annata sottotono, la fiducia del City in Guardiola non vacilla. Il rinnovo contrattuale fino al 2027, firmato lo scorso autunno, ne è la prova. Tuttavia, questo potrebbe essere l'ultimo atto del tecnico catalano sulla panchina dei Citizens, qualora decidesse di interrompere il suo ciclo.

La stagione del Manchester City dimostra che anche le corazzate possono incappare in annate storte. Gli investimenti estivi, con gli arrivi di Gündoğan e Savinho, non hanno dato i frutti sperati, e nemmeno l'ingente spesa di oltre 200 milioni a gennaio per rinforzare la squadra con Omar Marmoush, Nico Gonzalez, Abdukodir Khusanov e Vitor Reis ha invertito la rotta.

Il futuro non sembra roseo. Il ritorno di Gündoğan non ha avuto l'impatto desiderato, e l'addio imminente di Kevin De Bruyne, perno del centrocampo negli ultimi dieci anni, rappresenta una perdita enorme. Per questo, il City ha già messo nel mirino Reijnders e Wirtz, con un budget di almeno altri 200 milioni per la prossima estate.


Prima di pensare al futuro, però, ci sono Bournemouth e Fulham da affrontare. Due vittorie sono imperative per assicurarsi un posto tra le prime cinque e, di conseguenza, la qualificazione alla prossima Champions League. Fallire questo obiettivo minimo complicherebbe ulteriormente i piani futuri, rendendo più difficile l'acquisto di giocatori di alto livello. La stagione del Manchester City è un campanello d'allarme: anche i più forti devono lottare per mantenere il proprio posto nell'élite del calcio europeo.