Al 3', su un tocco ravvicinato di Martinelli, Donnarumma ha sfoderato un riflesso felino, deviando la conclusione con la mano. Ma la vera prodezza è arrivata al 7': su una conclusione potente e angolata di Odegaard, l'estremo difensore azzurro si è disteso in tuffo, deviando il pallone con la punta delle dita e mantenendo la sua porta inviolata. Due parate che hanno scatenato l'ovazione del Parc des Princes, consapevole di avere tra i pali un vero e proprio muro.
Ruiz e Hakimi affondano il colpo, ma è Donnarumma l'eroe silenzioso
—Dopo aver resistito all'onda d'urto iniziale dell'Arsenal, il PSG ha trovato le misure e ha colpito con Fabian Ruiz e Hakimi. Ma la solidità difensiva, orchestrata da un Donnarumma sempre attento e reattivo anche nelle uscite, ha rappresentato la base su cui i parigini hanno costruito il loro successo. Anche nel secondo tempo, l'ex Milan ha continuato a dare sicurezza al reparto arretrato, neutralizzando con attenzione le offensive inglesi.
Il gol di Saka nel finale è arrivato quando la qualificazione del PSG era ormai saldamente in mano. La festa è esplosa al triplice fischio, con Luis Enrique che può festeggiare il raggiungimento della finale. Ma un plauso speciale va sicuramente a Gianluigi Donnarumma, che con la sua ennesima prestazione di altissimo livello ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei migliori portieri al mondo, trascinando il PSG verso la sua seconda finale di Champions League della storia. L'Inter è avvisata: a Monaco troverà un muro chiamato Donnarumma.
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