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Brahim Díaz, il rimpianto del Milan? I tifosi: “Vorrei che non avesse mai lasciato Milano”

Alessia Scataglini
Guardare Brahim Díaz brillare con la maglia del Real Madrid fa male a molti tifosi del Milan: rimpianto rossonero?

Guardare Brahim Díaz brillare con la maglia del Real Madrid fa male a molti tifosi del Milan. Dopo tre stagioni in prestito a Milano, tra alti e bassi, lo spagnolo è tornato alla casa madre, dove sta finalmente trovando continuità e mostrando tutto il suo potenziale. Gol, assist, giocate di classe: tutto ciò che oggi sembra mancare ai rossoneri in certi momenti chiave della stagione. Ma è giusto considerarlo un rimpianto?

L’esplosione a Madrid

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Díaz si è inserito alla perfezione nella rosa stellare di Carlo Ancelotti. Nonostante la concorrenza spietata, ha saputo ritagliarsi il suo spazio, risultando spesso decisivo con giocate di qualità e una versatilità che gli permette di agire da trequartista, esterno o mezzala offensiva. Il Real Madrid, che lo ha sempre considerato un talento da coltivare, ora si gode il suo contributo in una stagione che vede i blancos protagonisti su tutti i fronti.

Il percorso al Milan: luci e ombre

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Al Milan, Brahim ha vissuto tre anni di crescita, ma anche di discontinuità. Giocate spettacolari alternate a momenti di appannamento, gol importanti ma anche lunghi periodi di scarsa incisività. Pioli lo ha sempre difeso, valorizzandone il talento, ma le aspettative erano altissime e non sempre soddisfatte. Eppure, nei momenti chiave — come il gol decisivo contro il Tottenham in Champions League o le giocate determinanti nel derby — Brahim ha spesso dimostrato di avere qualcosa di speciale. Quel mix di fantasia, tecnica e imprevedibilità che, ora più che mai, sembra mancare al Milan di questa stagione.

Un rimpianto giustificato?

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Alla luce di quanto sta facendo al Real Madrid, è inevitabile che molti tifosi rossoneri lo considerino un rimpianto. Il Milan, soprattutto dopo la partenza di Brahim, fatica a trovare un trequartista con le sue caratteristiche. Loftus-Cheek ha qualità fisiche e tecniche, ma non ha la stessa rapidità di pensiero e creatività. Reijnders e Musah sono ottimi centrocampisti, ma non hanno quella capacità di inventare negli ultimi metri che spesso servirebbe per sbloccare le partite più complicate.


Ecco perché l’idea di aver lasciato partire Brahim senza esercitare un diritto di riscatto appare oggi come una scelta quantomeno discutibile. Anche perché lo spagnolo, con un anno in più di esperienza, sembra aver trovato quella maturità che spesso gli era mancata a Milano.

I tifosi

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Di seguito, si possono trovare alcuni pensieri dei tifosi rossoneri a riguardo:

Uno scenario da accettare

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Alla fine, Brahim Díaz è tornato al Real Madrid perché era quello il suo desiderio e perché i blancos credevano ancora in lui. Il Milan, dal canto suo, ha puntato su altri profili, ma ad oggi fatica a colmare quel vuoto di qualità sulla trequarti.

Forse Brahim non sarà mai stato perfetto, ma la sua capacità di accendere le partite con un lampo di genio manca terribilmente ai rossoneri. E chissà, magari in futuro, vedendo la sua crescita, il Milan si chiederà se non valesse la pena fare uno sforzo in più per trattenerlo.