Ecco, questa figura, nel Milan attuale, non c'è. In molto si sono illusi che Ibrahimovic potesse vestire i panni di uno pseudo DS, rimanendo altamente delusi nello scoprire che lo svedese non agisce come uomo del Milan, ma come uomo di RedBird. La sua esperienza poteva fare la differenza quando lui stesso era parte della squadra, ma come "dirigente", Ibrahimovic ha commesso errori ingenui, dimostrando di avere ancora tanta strada da fare. Furlani e Moncada, poi, sono stati adattati in ruoli non congrui alle proprie caratteristiche. Il primo è il cosiddetto "uomo dei conti", mentre il secondo ha dato il meglio di sé come capo scout.
Dunque spazio ai vari Tare, Berta, Modesto e D'Amico. Chiunque arrivi avrà un complicato lavoro da fare, poiché dovrà gettare le basi di una nuova dirigenza. Sia chiaro, nonostante la confusione al Milan non è tutto da buttare e, difatti, alcuni elementi dovranno solo essere inseriti al loro posto.
Il rebus rinnovi
—Dopo il DS ci sarà da trattare un altro delicato argomenti: quello dei rinnovi. Dopo una stagione deludente, qualsiasi società ambiziosa ha l'obbligo di mandare un chiaro messaggio ai propri tifosi. In questo caso, non ci sarebbe nulla di meglio nel rinnovare e tenere tutte le stelle rossonere. Da Theo Hernandez a Leao, senza dimenticare Maignan.
Tuttavia, i prolungamenti di contratto rappresentano solo il primo tassello, poiché successivamente c'è da rafforzare la squadra. Il Milan necessita di un vice-Theo Hernandez, di altri giocatori dell'esperienza di Walker e di almeno un altro profilo del livello di Reijnders e Fofana. Un ambiente sfiduciato come quello rossonero può recuperare solo in questo modo, ma prima di tutto c'è da compattarsi e riavvicinare i tifosi alla squadra. Se lo farà la dirigenza allora seguirà a ruota anche il popolo rossonero. LEGGI ANCHE: Di Stefano: “Bisogna capire di chi è il Milan. Su Theo e Leao dico…” | ESCLUSIVA PM >>>
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