Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

PIANETAMILAN news milan ultime notizie Barbara Berlusconi: ‘l’Innovatrice dimenticata’ del Milan compie gli anni

ULTIME MILAN NEWS

Barbara Berlusconi: ‘l’Innovatrice dimenticata’ del Milan compie gli anni

Barbara Berlusconi: ‘l’Innovatrice dimenticata’ del Milan compie gli anni - immagine 1
Oggi celebriamo il compleanno di Barbara Berlusconi, una figura che, per chi ha seguito le vicende del Milan, non è stata solo una dirigente
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Oggi celebriamo il compleanno di Barbara Berlusconi, una figura che, per chi ha seguito le vicende del Milan, non è stata solo una dirigente, ma un simbolo di un potenziale futuro diverso per il club rossonero. Un futuro che, ai tempi, appariva audace.

Tra i dissapori con Galliani e il tema stadio: Barbara Berlusconi compie gli anni

—  

Figlia dell'iconico presidente Silvio Berlusconi, Barbara fece il suo ingresso nel consiglio di amministrazione del Milan nel 2011. Era un periodo di transizione, con i segnali dell'imminente addio di stelle come Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva. La sua presenza fece subito scalpore, non solo per il cognome illustre, ma per la sua chiara visione. Giovane, determinata, con lo sguardo rivolto ai modelli dei grandi club europei – in particolare inglesi e tedeschi – Barbara introdusse nel lessico milanista concetti come sostenibilità, brand e marketing, parole nuove rispetto alla tradizione della vecchia guardia dirigenziale.


Lo scontro di visioni: Barbara vs. Galliani

—  

La sua nomina ad amministratore delegato con delega al settore non sportivo nel 2013, al fianco di Adriano Galliani (storico braccio destro di Berlusconi per tre decenni), segnò l'inizio di profondi dissapori. Le due visioni del Milan erano diametralmente opposte: da un lato, Galliani, legato a un sistema relazionale fatto di intuizioni e rapporti personali molto stretti; dall'altro, Barbara, armata di dossier, piani industriali e progetti orientati al futuro. I contrasti divennero presto di dominio pubblico, culminando nel novembre 2013 con la minaccia di dimissioni di Galliani. L'equilibrio era ormai irrimediabilmente compromesso, e per la prima volta, il Milan mostrava crepe anche ai vertici.

L'ossessione dello Stadio di proprietà

—  

Barbara parlava apertamente di "rifondazione", mirando a un cambio generazionale nella dirigenza. Ma la sua vera ossessione, divenuta un simbolo della sua gestione, era lo stadio di proprietà:

“Lo stadio si deve fare. Rimanere a San Siro non è più un’opzione. Non ci sono alternative se si vuole tenere il passo con i grandi club europei. Finalmente amministrazione comunale e club dialogano in maniera costruttiva. Il nuovo stadio sarebbe servito già 20 anni fa, altro che 10″.

L'eredità di una visione anticipatrice

—  

Con l'avvento della proprietà cinese e successivamente di Elliott, Barbara si defilò. Il suo percorso al Milan si concluse senza la conquista di trofei, ma lasciò una consapevolezza: aveva tentato di innescare un cambiamento in un ambiente restio alle novità.

Oggi, in un'epoca in cui il Milan è ancora alla ricerca di uno stadio di proprietà e la società valuta nuove strategie sotto la guida di RedBird, tra fondi e dinamiche geopolitiche, le idee di Barbara Berlusconi appaiono meno come mere visioni e più come premonizioni.

Buon compleanno, Barbara. Per molti eri semplicemente "la figlia del presidente". Per altri, invece, eri la dirigente che aveva intuito la direzione che il calcio avrebbe preso.